Gp del Barhain le Rosse si sono ritrovate più lontane dalle Mercedes ed insidiate dalle “redivive” Red Bull. Quali le possibili cause?
Un terzo ed un quinto posto con l’ “amaro in bocca” in casa Ferrari (come espressamente dichiarato dai piloti nella conferenza post-qualifiche).
E questo, tra parentesi, non è da considerarsi con accezione pienamente negativa: significa che le aspettative per questa stagione sono ben più elevate rispetto a quelle appena trascorse. Ma qualcosa, oggi, sembra non essere andata per il verso giusto. Tra Q2 (quando Vettel si trovava ad appena 61 millesimi dal miglior tempo, a quel momento, di Hamilton) e Q3 la SF70-H ha perso terreno non solo nei confronti delle due “Frecce d’Argento”, ma anche della Red Bull di Ricciardo, che, con una bella “zampata”, è riuscito a sopravanzare Raikkonen, relegandolo al 5° posto. Quasi 8 decimi il miglioramento dei due Mercedes grazie alla “mappatura spinta” della loro Power Unit, appena poco meno per i due Red Bull. “Solo” 3 decimi, invece, per i due ferraristi: segno che i problemi d’affidabilità del gruppo turbocompressore, sostituiti precauzionalmente su entrambe le monoposto, abbiano costretto i tecnici del Cavallino ad abbassare il livello di “overboost da qualifica”? Motivazione che parrebbe plausibile: vedremo se sarà stato un “sacrificio” finalizzato alla gara, dove, sia per affidabilità che per limitare i consumi, Mercedes potrà spingere un po’ di meno. Un’altra ragione di questa sorta di “regresso prestazionale” potrebbe essere anche la modifica, decisa da Pirelli, della pressione di gonfiaggio degli pneumatici posteriori (portata a 19.5 , ben -1 PSI). Questo può aver “aiutato” Mercedes e Red Bull a trovare un maggior equilibrio tra avantreno e retrotreno, soprattutto andando a correggere la “tendenza sovrasterzante” della W08 (che, tra l’altro, sul tracciato di Sakhir, ha scelto un assetto aerodinamico più scarico, rispetto a quello Ferrari, andando a privilegiare i settori 1 e 3 del circuito, contraddistinti da due rettifili oltre a quello d’arrivo) che mette a dura prova le gomme Pirelli (specialmente le Red SuperSoft).
Ferrari invece, soprattutto con Kimi, ha sofferto di un noiosissimo sottosterzo che, pur “agevolando” la gestione gomme in gara, rallenta, e non poco, le possibilità velocistiche sul giro singolo (anche Vettel, nel suo secondo tentativo in Q3, ha vistosamente fatto “overdriving”, andando a peggiorare così la sua prestazione). Da vedere se questo aiuterà anche in gara Mercedes e Red Bull (in particolare la seconda, che ieri, nelle simulazioni passo gara, aveva mostrato un degrado notevole, di tipo termico, quindi non derivante da blistering o graining del compound) e se limiterà quel “vantaggio tattico”, lungo i probabili tre stint di gara (attese strategie a due soste), riconosciuto alle Ferrari anche dalle dirette parole di Daniel Ricciardo.
E già dalla partenza vedremo se stavolta, partire dal lato più pulito della pista, favorirà uno spunto migliore per i due portacolori del Cavallino Rampante.
Bottas ed Hamilton permettendo (che, nei due precedenti eventi, han sempre mostrato un buonissimo start, merito dei rinnovati comandi frizione Mercedes).
di Giuseppe Saba (Twitter: @saba_giuseppe)