F1 Hamilton – Pronunciare quell’espressione, secondo posto, a lui che è stato primo per sette volte nella storia del mondiale di Formula 1, deve essere costato un’enormità.
Lewis Hamilton, però, è del tutto consapevole del fatto che, con un Max Verstappen che non ne stecca una che una e va al ritmo di un robot programmato per vincere ogni Gran Premio in calendario, essere il primo alle sue spalle sia l’unico obiettivo raggiungibile. Almeno per quest’anno.
Dovrà scalare, per andare a meta, almeno due gradini. La classifica dice infatti quarto posto con 148 punti, meno uno da Alonso terzo con l’Aston Martin e meno 41 da Perez secondo con la Red Bull.
Ma Hamilton ha fiducia e stima in se stesso da vendere in tal quantità da non considerare quest’assetto come ormai scolpito sulla pietra. In fin dei conti il libro del mondiale 2023 ha ancora ben dieci pagine da affidare agli archivi.
Il suo canto di battaglia sale alto da un’intervista rilasciata a Motorsport. Esordisce dicendo che la pausa estiva gli è servita per staccarsi psicologicamente dal discorso Formula uno, giusto per non trasformare la passione in ossessione. Ed è, ha detto, “una cosa che mi riesce molto bene”.
Adesso che sta per rimettersi la tuta e risalire su una monoposto, però, ha ingranato la retromarcia ed è di nuovo riapprodato al suo lavoro di pilota: “impariamo sempre di più sulle caratteristiche- prosegue- sui flussi d’aria, su come si comporta la monoposto con il vento trasversale, come funziona nelle curve ad alta, media e bassa velocità , come si lavora con le gomme, la regolazione dei vari livelli di carico aerodinamico, quindi impari costantemente, i dati vengono puntualmente ricavati e analizzati”.
Sì, le ferie sono state belle e pienamente godute ma adesso sono alle spalle. E lui, anche se sa scindere il circus dal loisir extramotoristico come afferma, non vedeva sicuramente l’ora di riabbracciare il volante della sua M;rcedes .
“Sto imparando di più ogni volta che saliamo in macchina- dice quasi con l’entusiasmo di un debuttante invece che con la voce di un eptatitolato – stiamo migliorando nella gestione delle gomme e imparando di più in merito all’utilizzo della power unit e su come possiamo usare il carburante”.
Ammette, come già aveva fatto il ferrarista Charles Leclerc, che, nel condominio Formula Uno, l’attico occupato dalla Red Bull è al momento inespugnabile. Ma, assicura, “stiamo lavorando a fondo per colmare quel divario, Charles potrebbe avere ragione ma vedremo di ridurre il divario già il prossimo anno”.
Zandvoort gli fa aprire un ampio libro di ricordi: Formula 3, tempi di prime soddisfazioni con una Formula Uno allora soltanto nel campo visivo. Poi la storia delle sue performance nel massimo livello della gerarchia motoristica a quattro ruote gli ha regalato un sogno e l’aura del mito e questa è storia ipernota.
Glissa alla grande sull’intento di Felipe Massa di fare causa per vedersi aggiudicato il mondiale 2008. Anzi, dice chiaramente di non voler affrontare l’argomento e di volersi concentrare sul qui e ora della Mercedes. Il passato è passato e chiuso il libro. Su Zandvoort fa tornare in un battito di ciglia l’attenzione quasi facendo la danza della pioggia perché, sostiene, “se arriverà la pioggia tutto potrà essere più vivace”. Traduzione, ci si bagnerà ma vuoi mettere quanto ne potrebbe guadagnare il tasso di spettacolarità?
Hamilton non esclude che, per come sono andate le cose sinora, le Red Bull potrebbero spartirsi le vittorie anche da qui alla fine del mondiale con il nome di Verstappen destinato a comparire in più occasioni alla voce primo posto rispetto a quello del compagno di squadra Perez.
Ma al pensiero concede solo una briciola di tempo. Preferisce infatti gettarsi anima e corpo sull’obiettivo del suo primo posto, quello immediatamente dietro Max asso pigliatutto. “Sarebbe un risultato enorme – afferma- sono orgoglioso della squadra e dei progressi compiuti, abbiamo cominciato con una macchina che si comportava in modo quasi identico a quello dell’anno scorso ma è stato fatto un grande lavoro con gli sviluppi”.
E, alla fine , disegna il suo scenario ideale: Mercedes seconda nel campionato costruttori, lui secondo tra i piloti. Le linee generali del quadro sono , nella sua mente , definite. Ora cercherà di metterci i colori per rendere quel quadro compiuto.