Qualifiche Austria Ferrari
Qualifiche Austria Ferrari

Ferrari F1 e il nuovo fondo: ritardo strategico o scelta necessaria?

Perché la Ferrari ha introdotto il nuovo fondo solo ora, dopo così tante gare? È una domanda legittima che molti tifosi e osservatori si stanno ponendo, soprattutto dopo aver letto diversi articoli che sottolineano il “ritardo” della Scuderia di Maranello rispetto ai top team come Red Bull, McLaren e Mercedes, già protagonisti di aggiornamenti sostanziali nelle prime tappe europee.

La critica è semplice: perché non portare questo fondo rivisto e (finalmente) funzionante già a Barcellona, o addirittura a Imola? Tuttavia, la risposta non è così scontata.

Ferrari ha condotto un lavoro estremamente preciso, e soprattutto molto complesso. Quasi tutto del fondo vettura è stato riprogettato. Ovviamente, noi comuni mortali non possiamo vedere cosa si nasconde sotto la Ferrari F1 SF-25, ma da alcune immagini dei box si intuiscono modifiche importanti: minigonne laterali riviste, nuovi deviatori di flusso, e chissà cos’altro nella parte più nascosta, e più determinante, del fondo.

Ferrari F1 Fondo Austria
Ferrari F1 Fondo Austria foto credits Media Ferrari via X

Questo aggiornamento è stato pensato per ampliare la finestra di utilizzo della monoposto e migliorare il carico aerodinamico, una delle armi principali in Formula 1. In un mondo in cui “prima è meglio” è quasi una regola, può sembrare un errore aver atteso così a lungo. Ma c’è un contesto tecnico importante da considerare.

Aggiornamenti Ferrari F1 Foto albert Fabrega
Aggiornamenti Ferrari F1 Foto Credits Albert Fabrega

Già dai test in Bahrain a inizio stagione, la SF-25 aveva mostrato una finestra di utilizzo estremamente ridotta. Prima di tutto, quindi, era fondamentale capire il problema, analizzare i dati raccolti in gara, e solo dopo progettare una soluzione efficace. Questo ha richiesto tempo. E sì, è qui che si spiega l’agognato ritardo: non si potevano commettere errori. Non quando ti chiami Ferrari. Non dopo un avvio di stagione sotto tono. E soprattutto non alla vigilia di un cambiamento regolamentare epocale, dove ogni errore progettuale rischia di compromettere anche il futuro.

In sintesi: il ritardo nello sviluppo del nuovo fondo è stato sì penalizzante, ma anche necessario. In Formula 1 serve velocità nello sviluppo, certo, ma servono anche scelte ponderate. Meglio una cartuccia sola, ma sparata con precisione.

Ora che l’aggiornamento è finalmente in pista, la Ferrari potrà solo migliorare, sfruttando al massimo il nuovo fondo e affinando l’assetto delle monoposto di Leclerc e Hamilton.

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