Sebastian Vettel ha mostrato a tutti di poter ancora essere competitivo ad alti livelli con il podio conquistato nel GP di Turchia.

Dopo una stagione 2020 quasi totalmente da dimenticare, è finalmente arrivato il momento del riscatto per Sebastian Vettel. Il tedesco ha conquistato nel difficile GP di Turchia un meritato podio, a più di un anno di distanza dall’ultimo, ottenuto in Messico. Vettel ha dunque proseguito il trend positivo inaugurato ad Imola, dove il risultato non ha riflettuto la bontà della sua prestazione.

Il bel weekend del quattro volte campione del mondo ha avuto inizio in qualifica, che nel 2020 ha rappresentato il suo grande punto debole: “Quest’anno mi è mancata velocità sull’asciutto al sabato” -ha confermato Vettel- “e perciò mi sono messo spesso in pessime condizioni per la gara”. Sul ghiacciaio dell’Istanbul Park il tedesco ha invece battuto Charles Leclerc per la prima volta dal GP d’Ungheria. Le prestazioni della SF1000 su gomma Wet non hanno tuttavia permesso ai piloti della Rossa di accedere al Q3: Vettel ha concluso dodicesimo, con il monegasco quattordicesimo e ad un secondo e mezzo dal compagno di squadra. La pioggia turca ha comunque rappresentato una conferma sul fatto che il tedesco non abbia smarrito il suo talento: in entrambe le qualifiche bagnate di questo 2020, Vettel ha battuto Leclerc.

La partenza fuori dalla top 10 sembrava aver spento le speranze di un buon risultato per le Rosse, ma tutto è cambiato alla domenica. La penalità inflitta a Lando Norris ha permesso a Vettel di partire undicesimo e quindi dal lato “pulito” della griglia, evitando di partire sul ghiaccio. Ciò ha contribuito al suo meraviglioso scatto: partito in seconda marcia per soffrire di minor pattinamento, il tedesco è riuscito a posizionarsi perfettamente per Curva 1 e 2, guadagnando sette posizioni in pochi metri. Dopo aver passato Lewis Hamilton al secondo giro, il numero cinque ha imposto un ritmo molto competitivo sia sulle Full Wet che sulle Intermedie, restando vicino alle Racing Point e alle Red Bull e tenendo dietro la Mercedes dell’inglese per 34 giri.

Dopo il secondo (e lento) pit stop al giro 35, il tedesco ha faticato a mettere in temperatura le gomme e a ritrovare il ritmo, venendo sopravanzato da Leclerc, autore di un secondo stint eccezionale sulle Intermedie. Sul finale della gara, tuttavia, Vettel si è riavvicinato al compagno di squadra e a Sergio Pérez, entrando nella lotta per il secondo posto. All’ultimo giro, l’errore in staccata di Leclerc ha regalato al quattro volte campione del mondo un meritato podio, dopo una gara costante ed intelligente. Anche se non è mancato il rammarico per non aver colto un risultato ancor più prestigioso: “Mi sarebbe piaciuto mettere le gomme da asciutto, perché credo che ci avrebbero dato una chance di vittoria. Ma capisco perché non lo abbiamo fatto: stavamo lottando per il podio ed era prevista pioggia per l’ultimo giro”.

Il GP di Turchia ha quindi rappresentato una sorta di promemoria sulle reali capacità del tedesco. Con la mente sgombra e con una vettura stabile, Vettel è stato competitivo per tutto il weekend, non commettendo alcun errore nella gara più insidiosa degli ultimi anni. Il podio di Istanbul rappresenta quindi sia una piccola rivincita contro certe critiche, talvolta esagerate ed ingiustificate, sia un grande impulso al morale in vista delle ultime tre gare in Ferrari. Un’avventura che Vettel onorerà fino in fondo, prima del nuovo inizio in Aston Martin.

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