Tratto distintivo delle ultime gare in Formula 1 pare stia diventando l’episodio sfortunato al via per la Ferrari. E’ successo in Bahrain, con la rottura di Vettel prima del via, ma anche in Cina con contatto alla partenza con Kvyat; è successo di nuovo oggi qui a Sochi, sempre con Kvyat peraltro, quasi che sia diventata una tradizione ormai. Tutti questi episodi stanno privando noi spettatori del piacere di godere di un reale confronto con la Mercedes e di apprezzare una vera lotta fra i piloti di vertice, e la Ferrari della possibilità di lottare per i titoli piloti e costruttori.

La gara di Sebastian è durata non più di qualche centinaio di metri, causa errori multipli di Kvyat, oggi decisamente irruento, maldestro, sconsiderato. Tanto buona e grintosa la partenza del russo in Cina, quanto disastrosa e criminale quella di Sochi. L’azione nel centro del gruppo si sa, è sempre concitata ma Daniil non si fa mancare nulla; sbaglia completamente la frenata di curva 2 e tampona Vettel che finisce contro Ricciardo, poi ancora una toccatina al posteriore del tedesco e infine alla curva 3 ancora una toccata da dietro dopo che il gruppo rallenta dietro a Perez con una foratura. Insomma tre toccatine nel giro di 150 metri che mettono fuori gioco uno dei protagonisti della corsa.

 

Uno stop & go di 10 secondi la punizione di Kvyat decisa dalla direzione gara, a cui seguiranno senza dubbio almeno 3 punti di penalità sulla patente. Troppo poco a detta di molti.

Vettel oggi non ha colpe, e dopo le ingiuste recriminazioni contro Kvyat per la partenza in Cina, ha oggi invece tutte le ragioni per alzare la voce e recriminare contro un comportamento davvero irresponsabile da parte del giovane pilota Red Bull che si è sì in parte scusato a fine gara ma senza eccessiva convinzione. Certamente non lo ha aiutato il clima che si è venuto a creare in Red Bull con i rumors secondo cui la line-up Ricciardo/Verstappen per il 2017 potrebbe essere annunciata già a Spa. Nervosismo e irruenza hanno caratterizzato la gara di Kvyat che, sentendo anche il peso della gara di casa, ha chiuso in 15^ posizione pagando anche una strategia scellerata della scuderia che gli ha montato gomme medie al primo giro per andare fino in fondo. Mescola che però nessuno aveva mai provato nel corso del weekend e che infatti semplicemente non ha funzionato.

Ora dunque dopo quattro gare il mondiale 2016 ha già preso una direzione chiara e pressoché inarrestabile a meno di clamorosi ribaltamenti che all’orizzonte non paiono francamente possibili o attesi. Dispiace perché queste quattro gare in cui la Ferrari ha perso punti più per sfortuna che per demeriti hanno azzoppato il campionato privandoci dell’entusiasmo e dell’intrigo di uno spettacolo potenzialmente avvincente e lungo tutta la stagione. La Ferrari oggi non ha sbagliato assolutamente nulla, ma i punti persi pesano e il distacco, ormai pesante, si fa quasi irrecuperabile.

 

Stefano De Nicolo’

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