In Olanda la McLaren si è confermata la favorita per il titolo Costruttori, mentre la Red Bull ha incontrato i soliti problemi con la RB20.
Il dominio di Lando Norris nell’edizione 2024 del GP d’Olanda ha un significato molto più ampio di un semplice trofeo o dei 26 punti portati a casa dal pilota inglese. Per tutto il weekend di Zandvoort, infatti, la McLaren ha dato la sensazione di non avere rivali e alla domenica, almeno con una monoposto, le previsioni sono state ampiamente confermate. I 23″ che Norris ha inflitto a Max Verstappen sono particolarmente significativi, perché rappresentano il distacco più ampio di tutta la stagione tra primo e secondo classificato. Il gap non era stato così ampio nemmeno in Bahrein, quando l’olandese sembrava destinato a vivere un’altra stagione trionfale. Adesso, invece, la Red Bull non vince da cinque gare e il mondiale Costruttori, nonostante il vantaggio di 30 punti, è fortemente a rischio.
La progressione della McLaren aveva impressionato già prima della pausa estiva, ma serviva una prova di forza per certificare lo status di favorita nella corsa al titolo. Il trionfo di Zandvoort, una pista storicamente ostica per la scuderia britannica e in cui la Red Bull l’ha fatta da padrone dal 2021, rappresenta la conferma definitiva, perché arriva nel giardino di Verstappen e conferma una volta ancora che gli aggiornamenti studiati a Woking funzionano perfettamente quando poi sono montati sulla MCL38. In Olanda il team britannico ha introdotto il primo pacchetto evolutivo dopo il grande step di Miami e ha effettuato un salto in avanti inatteso, dato che ha sorpreso tanto gli avversari quanto Andrea Stella. Norris, ad esempio, ha sottolineato come la nuova ala posteriore ad alto carico sia stata utile nel sorpasso su Verstappen grazie alla miglior efficienza del DRS.
Se il costante funzionamento degli upgrade rappresenta il più grande punto di forza della McLaren, lo stesso non si può dire della Red Bull. A Zandvoort, la scuderia di Milton Keynes ha continuato a fare i conti con una RB20 attanagliata dal sottosterzo nelle curve lente e da un degrado degli pneumatici nettamente più alto rispetto a McLaren e Ferrari. L’upgrade di Budapest avrebbe dovuto risolvere queste criticità, ma i guadagni nelle simulazioni non si sono tradotti in un vantaggio in pista e hanno obbligato il team a cercare risposte attraverso delle prove comparative: mentre Verstappen ha montato la specifica di fondo di inizio campionato, sulla vettura di Pérez è stata utilizzata quella più recente. A fine gara, il team ha confermato che il pacchetto del messicano è stato il più performante e che un aggiornamento è programmato, ma potrebbe essere troppo tardi.
Con nove gare da disputare, il sorpasso nel Mondiale Costruttori sembra solo una questione di tempo. Da Imola a Zandvoort, McLaren ha guadagnato in media 9,2 punti per Gran Premio e, mantenendo questo ritmo, il sorpasso si concretizzerebbe ad Austin. La stagione è dunque ad un crocevia importante e le prossime tre gare prima della pausa autunnale saranno decisive. La F1 approderà infatti su tre circuiti atipici come Monza, Baku e Singapore, dove in molti prevedono una Ferrari, al netto degli aggiornamenti, in grado di infastidire i due team in lotta per il titolo Costruttori. McLaren è ormai la grande favorita in tutti i circuiti e in tutte le condizioni, ma in Italia e Azerbaigian la grande efficienza della Red Bull potrebbe risultare determinante per limitare l’emorragia di punti e guadagnare tempo in vista di un nuovo upgrade sulla RB20.
Le prossime tre gare saranno cruciali anche per delineare la situazione legata al mondiale Piloti. Prima di Zandvoort il vantaggio di Verstappen su Norris pareva piuttosto rassicurante, ma la maniera in cui il pilota della McLaren ha annichilito la concorrenza, riducendo il gap a 70 punti, fa pensare che non tutto sia perduto. Il pilota britannico avrà quasi sicuramente bisogno di almeno un passaggio a vuoto dell’olandese, perché persino vincere tutte le gare e tutte le Sprint potrebbe non bastare. Anche se è ancora troppo presto per fare calcoli, Norris avrà bisogno di due fattori decisivi per chiudere il distacco da Verstappen: il prolungamento delle difficoltà della Red Bull e un ‘aiuto’ da parte degli altri piloti (soprattutto Piastri) in grado di sottrarre punti all’olandese. Con una McLaren così competitiva e le altre scuderie così vicine tra loro, basterà un episodio per rivoluzionare le gerarchie anche nel Mondiale Piloti.
Foto copertina: McLaren Racing Media Centre