F1, Analisi Gp Arabia Saudita: Red Bull martello, Ferrari incostante

La prestazione della Ferrari nel Gp dell’Arabia Saudita, ha messo in evidenza come nelle qualifiche, che il gap dalla Red Bull non è legato solo dalla superiorità della RB20, ma anche da alcuni punti deboli della SF-24.

Cambia la pista, ma la musica è sempre la stessa anche nel Gp dell’Arabia Saudita, che ha visto la Red Bull spegnere le polemiche interne con un’altra doppietta. Max Verstappen, che già dopo due gare è in fuga nel mondiale, ha voluto dare l’ennesima prova di forza, per dimostrare al Team di Milton Keynes, che errore potrebbe fare se andasse via. Invece la Ferrari non è riuscita a lottare come sperava con la Red Bull, ma ha fatto ancora meglio di McLaren, Mercedes e Aston Martin. La SF-24 è stata saldamente seconda forza, e con una performance da analizzare con attenzione, perché il gap dalla RB20 non è solo frutto del binomio perfetto Verstappen-Newey.

Nell’unico stint nel quale è possibile fare confronti, vediamo come c’è stato comunque un passo in avanti.  Se in Bahrain era stato Verstappen a fare la differenza, con Sainz che ha girato sui tempi e di Perez, questa volta entrambe le Red Bull sono state superiori. Con la hard la Ferrari ha ridotto il gap rispetto a Sakhir, quando Sainz accusò oltre mezzo secondo, mentre ieri Leclerc è stato più lento di Verstappen e Perez di quattro decimi. Lo stesso vantaggio la Ferrari ce l’ha avuto nei confronti di McLaren, con un distacco rimasto invariato rispetto al Bahrain, mentre è salito a cinque decimi quello sulla Mercedes, con Bearman che ha girato sullo stesso passo di Russell.

Il grafico di F1-TEMPO ci mostra due dati molto importanti.  Nei pochi giri fatti con le medie, la SF-24 ha confermato lo scarso feeling con le mescole più morbide, con un gap che è stato di mezzo secondo al giro. Invece con le hard la situazione pur essendo migliorata, ha visto Leclerc essere più incostante delle Red Bull, e perdere contatto da Verstappen e Perez nei primi giri. Si può pensare che dipenda dallo stesso punto debole della SF-23 in degrado gomme, ma in realtà è l’esatto opposto. La stessa cosa è avvenuta in qualifica quando la SF-24 fatica molto in trazione ed in uscita di curva. Questo spiega perchè la Ferrari ha scelto un assetto da alto carico aerodinamico, come mai Leclerc sul finale di gara ha iniziato a girare sui tempi delle Red Bull, facendo il giro più veloce. La controprova ci sarà a Melbourne, ma sicuramente se si vuole lottare con il Team di Milton Keynes, gli aggiornamenti previsti da Suzuka dovranno cercare di risolvere questo problema.

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