F1 alpha tauri
F1 alpha tauri foto di Alessandro Martellotta per newsf1.it

F1-Alpha Tauri, amarezza per la zona punti mancata per un soffio

Liam Lawson undicesimo e Yuki Tsunoda subito dietro. Giappone amaro per i due piloti di Formula 1 Alpha Tauri. Specialmente Tsunoda mastica amaro perché molto ci avrebbe tenuto a ben figurare davanti al suo pubblico.

I punti non sono arrivati, ma le due vetture della scuderia faentina hanno dato comunque segnali confortanti. Tsunoda aveva bisogno di assaporare la soddisfazione di riuscire a portare a termine un Gran Premio dopo la mancata partenza di Monza e il ritiro di Singapore.

Lawson, reduce dalla nona piazza di Singapore, ci teneva a fare filotto, anche per giocarsi bene le ultime carte per cercare di convincere qualche team del circus a dargli fiducia il prossimo anno. E questo perché l’Alpha Tauri ha già reso noto di voler puntare anche per la stagione 2024 su Tsunoda e su un Daniel Ricciardo in ripresa dopo l’infortunio alla mano.

Tsunoda sfoggia il suo consueto sorriso di chi sa che la Formula Uno, come la vita, va a saliscendi ed è pronta un giorno a darti e un altro a negarti. “E’ un po’ frustrante- ha dichiarato al sito della scuderia faentina – perché avevamo il passo ma non l’opportunità di sfruttarlo pienamente, su questa pista è difficile stare vicini agli avversari perché le gomme si surriscaldano facilmente e credo che abbiamo tardato troppo nel fare la sosta per montare le gomme dure. A quel punto ero dietro a tutti e ho dovuto recuperare sul gruppo, credo comunque non avessimo alcuna possibilità di raggiungere la P10”. Schiettezza e onestà d’analisi, Tsunoda non si smentisce.

Lawson ci avrebbe tenuto a concedersi il bis di Singapore. Ma, se qualcuno avesse avuto ancora bisogno di conferme della sua stoffa, le ha fornite in pieno. “Non abbiamo avuto la velocità delle Alpine davanti a noi- afferma – ho lavorato duramente insisme alla squadra e abbiamo fatto passi avanti a ogni sessione, la lotta con Yuki è stata dura ma corretta, purtroppo non è bastato, credo che nessuno dei due avesse il passo per entrare nella top 10”.

Ma, al di là della ricerca dei punti, la mission che si è dato è un’altra: “ovviamente continuo a cercare di fare punti – conclude- per il team e per dimostrare quanto valgo ogni volta che salgo in macchina, penso questa volta di averlo fatto”. Sì, lo ha fatto. E ha una voglia matta di concedersi repliche.

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