Chi ha impressionato e chi ha deluso durante il weekend del GP di Francia? Andiamo a scoprirlo.

Il GP di Francia tenutosi domenica scorsa al Paul Ricard potrebbe aver rappresentato uno spartiacque della stagione 2021 di F1. La grande vittoria della Red Bull su un circuito storicamente favorevole alla Mercedes rappresenta la definitiva consacrazione del progetto RB16B, che al momento è il migliore di tutta la griglia, e del team di Milton Keynes, che ha conquistato 41 punti importantissimi grazie alla velocità della vettura, alla prestazione eccezionale dei piloti e a due strategie creative e coraggiose. Ma le due scuderie di vetta non sono state le uniche protagoniste del fine settimana francese: scopriamo chi ha disputato un weekend sensazionale e chi invece esce ridimensionato da Le Castellet.

I vincitori

La scelta di inserire Max Verstappen o la Red Bull tra i vincitori è ovvia, ma l’olandese merita una menzione per aver disputato un weekend pressoché perfetto, come anche il rivale Lewis Hamilton, e per aver fatto funzionare una strategia rischiosa come quella a due soste. Nonostante l’errore in partenza, il numero 33 non si è scomposto e ha fatto la differenza nelle fasi cruciali della gara: l’in lap, che gli ha permesso di evitare l’undercut di Valtteri Bottas, e l’out lap su gomma dura, grazie al quale Verstappen è riuscito a superare Hamilton. L’olandese ha poi mantenuto un ritmo forsennato per tenere dietro le due Mercedes, venendo tuttavia richiamato ai box al giro 32 per montare di nuovo un set di gomme medie. Il secondo pit stop ha relegato Verstappen al quarto posto, ma la velocità del pilota della Red Bull e gli pneumatici più freschi gli hanno permesso di sorpassare sia Bottas che Hamilton, quest’ultimo al penultimo giro, di vincere un Gran Premio strategicamente esaltante e di estendere a 12 punti il vantaggio sul britannico in Classifica Piloti.

Se George Russell ha definito il weekend del GP di Francia “il migliore da quando sono arrivato in Williams, è inevitabile che il giovane inglese debba rientrare tra i vincitori del fine settimana del Paul Ricard. Il numero 63 ha disputato la solita qualifica strabiliante, piazzandosi in P14, ma al contrario di molte altre volte non ha perso posizioni in gara. Anzi: ne ha guadagnate due, chiudendo dodicesimo e senza sfruttare alcun ritiro di macchine più veloci. Un risultato eccezionale per la scuderia di Grove, che grazie al ritmo del suo fenomeno ha chiuso la gara davanti ad una Ferrari, una AlphaTauri ed una Alpine. Il risultato di Russell è ancora più impressionante se consideriamo che l’inglese è partito molto male, scendendo in P18 alla prima tornata e mantenendola fino alla sosta. Dopo il pit stop al giro 17, tuttavia, il pilota di scuola Mercedes ha mostrato un passo eccezionale sulla gomma dura, recuperando silenziosamente sei posizioni e sopravanzando vetture ben più competitive. Una prestazione come questa non può essere passata inosservata a Toto Wolff, e certamente favorirà la causa di Russell in ottica sedile Mercedes nel 2022.

Tra i team, sarebbe troppo scontato premiare il doppio podio (con vittoria) della Red Bull, perciò merita una menzione speciale la McLaren. Il team di Woking ha riconquistato il terzo posto in Classifica Costruttori con un risultato eccezionale e difficile da prevedere dopo una qualifica deludente. Partiti rispettivamente ottavo e decimo, Lando Norris e Daniel Ricciardo hanno conquistato un ottimo quinto e sesto posto, divertendosi e divertendo grazie ai numerosi sorpassi effettuati in pista. Entrambi i piloti hanno motivi per essere soddisfatti dal weekend: l’inglese ha ottenuto il sesto piazzamento in top 5 in sette gare, confermandosi come l’unico pilota sempre a punti nella stagione 2021; l’australiano ha invece riscattato il terribile weekend di Monaco e quello anonimo di Baku con un bel risultato, non riuscendo tuttavia a restare davanti al compagno di box. In gara, la MCL35M si è dimostrata la terza forza dopo aver sofferto negli ultimi fine settimana, e può guardare con ottimismo al doppio weekend in Austria, sulla carta un circuito molto favorevole alla scuderia di Woking.

I vinti

Il weekend del GP di Francia avrebbe dovuto rappresentare una festa per Esteban Ocon, fresco di rinnovo triennale con la Alpine, ma presto si è trasformato in un’enorme delusione. Il francese ha mancato di poco l’accesso nel Q3 in qualifica, al contrario di Fernando Alonso, e in gara è stato compromesso da una strategia errata (sebbene sia partito con gomma dura si è fermato prima di metà gara), da una gestione gomme deficitaria e da un ritmo assai inferiore a quello dello spagnolo. Dopo un inizio di stagione positivo, per la prima volta Ocon ha sofferto in maniera evidente il confronto con il compagno di squadra, terminando addirittura dietro ad una Williams e alla AlphaTauri di Tsunoda, partita dalla pit lane. Un weekend dunque da dimenticare in pista, sebbene il nuovo contratto con la scuderia anglo-francese rappresenti una meritata e grande consolazione per il pilota di Évreux.

Le prestazioni della SF21 sono state certamente negative nel GP di Francia, ma bisogna ammettere che il weekend di Charles Leclerc, dopo i due exploit in qualifica di Monaco e Baku, sia stato tutt’altro che buono. Le buone premesse del venerdì non sono state confermate al sabato, quando il monegasco si è qualificato in un modesto (per i suoi elevati standard) settimo posto, due posizioni dietro a Carlos Sainz. La gara è stata tuttavia il momento di maggior sofferenza: il numero 16 non è riuscito a gestire al meglio le gomme medie ad inizio gara, soffrendo in maniera nettamente superiore rispetto al compagno di box e venendo costretto ad un pit stop molto anticipato che ne ha compromesso la gara. Nel secondo stint, dopo aver effettuato un undercut grazie alla sosta, Leclerc è stato superato a destra e sinistra da tutti i piloti con cui si trovava in lotta, sempre a causa delle difficoltà con gli pneumatici, passando poi alle due soste. Il suo ritmo è stato comunque molto lento, tanto che Raikkonen (anch’egli protagonista di un weekend negativo) stava per superarlo e guadagnare il sedicesimo posto. Il fattore che ha influenzato maggiormente la prestazione del monegasco è dunque la SF21, ma, rispetto a Sainz, Leclerc ha faticato molto nel gestire le gomme, soprattutto la mescola media.

Il team peggiore del weekend francese, tuttavia, non può che essere la Ferrari. Terminare fuori dai punti una gara iniziata in P5 e P7 da Sainz e Leclerc rappresenta una vera “batosta”, come l’ha definita Mattia Binotto, visto soprattutto che la McLaren ne ha conquistati ben 18 a Le Castellet. La Scuderia di Maranello ha mostrato un passo discreto ad inizio stint, ma ha sofferto “il doppio di tutti gli altri team” (come dichiarato da Sainz) man mano che le gomme si degradavano. Pur rimanendo fuori dai punti, il pilota spagnolo è riuscito a limitare i danni, mentre Leclerc, come già evidenziato, ha sofferto in maniera davvero eccessiva, sprofondando in sedicesima posizione. Le prestazioni della SF21 hanno deluso, sicuramente non favorite dal layout del Paul Ricard, ricco di rettilinei e curve a lunga percorrenza. Il passo gara rimane dunque il vero tallone d’Achille della Ferrari in questo 2021, ma l’occasione per riscattarsi è dietro l’angolo: fra meno di una settimana si correrà infatti in Austria, dove, nella disastrosa stagione 2020, Leclerc ha conquistato il suo miglior piazzamento, un secondo posto.

Scrivi

Formula 1 - Notizie F1, News Auto