Non un buon periodo per Sir Lewis Hamilton che a Baku sta rivivendo un vero e proprio incubo. Sia per lui che per il compagno di scuderia, poi, un venerdì di prove libere tutto da dimenticare. Entrambi neanche nei primi 10. Cosa succede alla Mercedes?
Toto Wolff aveva avvisato tutti: “Anche Baku è una pista adatta alla Redbull”. Strategia? Tattica o cos’altro? Al di là delle parole, comunque, il Team Principal aveva ragione. Almeno per quanto riguarda le prove libere.
Nelle FP1, Hamilton è arrivato settimo e a 0.709 secondi dal migliore di Max Verstappen. Poi, nelle FP2, il divario è cresciuto a 1.041 secondi rispetto al tempo di Sergio Perez. Infine, nelle FP3 l’inglese è riuscito ad agguantare un terzo posto grazie anche ad una scia a +0.446 da Perez. Non comunque un risultato soddisfacente per lui e il team.
Le forti parole dell’inglese: “Siamo lenti”
“Siamo solo lenti. Sento di guidare bene. La macchina si è sentita meglio nella sessione di apertura e poi nelle FP2 non c’era più tempo. Siamo decisamente un bel pezzo giù, e tutti si gratteranno la testa e esamineranno i dati e cercheranno di capire come possiamo migliorare. La macchina è limitata. Ci sono aree in cui dovrei essere più veloce, ma non c’è più grip, quindi ci lavoreremo. Non è facile essere fuori dai primi dieci in termini di ritmo e non so davvero perché siamo dove siamo. Sembra che siamo tornati indietro. I long run sono stati leggermente migliori ma c’è molto lavoro da fare”, ha aggiunto Hamilton.
Parole forti ed importanti le sue, ma non solo. Anche gli ingegneri e lo stesso Bottas hanno confermato di aver avuto un sacco di problemi dall’inizio di questo weekend. Le qualifiche e la successiva gara daranno le definitive risposte di cosa sta succedendo a questa Mercedes, ma la domanda per ora rimane solo una: la Redbull comincia a spaventare e ad incutere pressione?