Ferrari F1 – Un’analisi lucida e senza sconti quella dell’ingegner Luigi Mazzola, che ai microfoni di “A Ruota Libera” ha affrontato le recenti difficoltà della Rossa , in particolare quelle legate alle prestazioni di Charles Leclerc. Mentre il team principal Vasseur ha accennato a possibili problemi al telaio, Mazzola sposta l’attenzione su un altro aspetto cruciale: la gestione tecnica e le scelte strategiche.
Secondo l’esperto ingegnere, attribuire la colpa a un singolo componente meccanico rischia di essere una semplificazione eccessiva. Il vero nodo da sciogliere, secondo Mazzola, risiede in una serie di decisioni che hanno portato la vettura a non essere più guidabile come all’inizio. “Quando un pilota si ritrova con una macchina totalmente sconnessa, dove non ci sono più le simmetrie dei pesi sulle ruote, è la fine”, ha spiegato Mazzola. “In frenata blocca dappertutto, in trazione non c’è più, nelle curve veloci non dà confidenza. La macchina diventa inguidabile”.
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L’ipotesi di Mazzola è che, nel tentativo di risolvere il problema del “plank wear” (l’usura del fondo piatto), emerso in maniera evidente in Cina, la Ferrari abbia alzato le pressioni delle gomme. Questa scelta, se da un lato ha evitato la squalifica, dall’altro ha irrigidito la vettura, compromettendo il grip meccanico e rendendo la SF-24 imprevedibile e difficile da portare al limite. Una coperta troppo corta, che ha messo in crisi soprattutto un pilota sensibile come Leclerc.
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F1 – Ferrari in crisi? L’ing. Mazzola ci svela cosa non funziona davvero a Maranello”
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