F1 – Perchè l’assenza di Binotto in Turchia non è una buona notizia per la Ferrari

Mattia Binotto non sarà al muretto della Ferrari ad Istanbul per seguire i lavori sulla SF1000 B del 2021. Questa decisione sembra confermare che la Scuderia di Maranello non ingaggerà un nuovo direttore tecnico.

Al termine della gara di Imola, aveva colto un po’ di sorpresa l’annuncio di Binotto di non andare con la Ferrari in Turchia. Infatti nel prossimo week end sarà sostituito Laurent Mekies, per permettere al team principal di concentrarsi sulla macchina del prossimo anno.

Le dichiarazioni della scorsa settimana hanno confermato che, la Scuderia di Maranello ha messo in stand by la ricerca di un nuovo direttore tecnico. Stesso discorso per il rafforzamento della squadra, visto che al momento non sono annunciati ingaggi di tecnici di altre squadre.

Binotto durante il Gp di Gran Bretagna, aveva comunicato che avrebbe lasciato la direzione tecnica per fare soltanto il team principal. Proprio il doversi dividere fra questi due ruoli, è stato uno dei problemi della Ferrari degli ultimi due anni.

Al momento non è stato trovato il suo erede, e molto difficilmente arriverà nemmeno nella prossime settimane. Scelta che potrebbe essere dettata sia dai tanti no ricevuti, dal veto della proprietà al ritorno di Aldo Costa, sia da una Ferrari che nelle ultime gare sembra aver trovato la strada per migliorare la SF1000.

This is an appreciation post for the 𝙈𝙄𝙂𝙃𝙏𝙔 T-8 😍

We can’t wait to see current-gen cars go through there 😲

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— Scuderia Ferrari (@ScuderiaFerrari) November 9, 2020

La sensazione è che questa sia una decisione definitiva. Considerando il periodo di gardening che qualsiasi tecnico deve rispettare, il quale gli impedirebbe di essere a Maranello il 1 Gennaio, data indicata da Binotto in cui la Ferrari inizierà a lavorare sulla macchina del 2022.

Quindi ad aiutare Binotto per far sì che il progetto 2022 sia quello che permetta di riportare il titolo a Maranello, sarà Rory Byrne. Il sudafricano già nel 2017, insieme a Simone Resta Enrico Cardile e David Sanchez, interpretarono meglio di tutti il cambio regolamentare, e la speranza in casa Ferrari è che si ripetano e permettano a Charles Leclerc e Carlos Sainz di lottare per il mondiale.