F1 News – Miami, 2 maggio 2025 – Un episodio curioso e potenzialmente rivelatore ha animato la Q2 delle qualifiche Sprint del Gran Premio di Miami. Durante il giro di raffreddamento, Alexander Albon si è trovato alle spalle della Mercedes di George Russell e non ha trattenuto un commento piuttosto pungente via radio: “Com’è possibile che quella Mercedes sia legale?”.
Una frase che, pur detta in un momento di concitazione, ha acceso interrogativi nel paddock e tra gli osservatori più attenti.
Cosa ha notato Albon?
Sebbene Albon non abbia esplicitato il motivo del suo sospetto, il tono e il contesto suggeriscono che qualcosa nella Mercedes di Russell lo abbia colpito visivamente. Tra le ipotesi più accreditate si parla dell’altezza da terra: un elemento cruciale nella performance aerodinamica di una monoposto. Se la vettura viaggia troppo bassa, può generare maggiore carico aerodinamico, e quindi prestazioni migliori, ma rischia anche di infrangere i regolamenti tecnici della FIA.
I piloti di Formula 1, va ricordato, hanno un occhio estremamente allenato e sono in grado di notare dettagli impercettibili alla maggior parte degli osservatori. La semplice osservazione di Albon, quindi, potrebbe non essere frutto del caso.
Prestazione Mercedes sotto i riflettori
L’episodio, seppur marginale, arriva in un contesto di straordinaria competitività da parte del team Mercedes. Il giovane Andrea Kimi Antonelli ha infatti conquistato la pole position nella Sprint Qualifying con un giro impeccabile, suscitando entusiasmo e ammirazione nel paddock. Ma proprio l’improvvisa esplosione di performance della squadra tedesca ha attirato sguardi curiosi e ora, forse, qualche sospetto.
Va sottolineato che non ci sono state al momento segnalazioni ufficiali o reclami formali alla FIA. Tuttavia, in un mondo competitivo come quello della Formula 1, anche il più piccolo dettaglio può trasformarsi in un caso tecnico.
Weekend ancora tutto da scrivere
Con le Sprint Race e il Gran Premio della domenica ancora da disputare, resta da vedere se questo piccolo “giallo” si rivelerà una semplice osservazione tra piloti o il primo indizio di qualcosa di più complesso.
Nel frattempo, occhi puntati sulle frecce d’argento e su quel giovane prodigio italiano che, forse, ha appena aperto un nuovo capitolo nella storia della Formula 1.
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