Il consigliere di Red Bull ritiene che il famoso incidente del 2018 sia la causa principale delle brutte prestazioni di Vettel negli ultimi due anni.

Il 2020 ha segnato l’amara fine del rapporto tra la Ferrari e Sebastian Vettel, destinato alla Aston Martin. Gli ultimi sei anni sono stati caratterizzati da tanti alti e bassi, con il neo della mancata conquista di un titolo. Per due stagioni la Ferrari ha avuto le carte in regola per battere la Mercedes, ma in entrambi i casi qualcosa non ha funzionato. Nel 2017 l’incidente di Singapore e l’affidabilità hanno compromesso il finale di stagione, mentre nel 2018 sono stati gli errori strategici e quelli di Vettel a tradire la Rossa. Secondo l’immaginario collettivo, il ritiro del tedesco al GP di Germania 2018 ha segnato l’inizio del declino del rapporto tra Ferrari ed il tedesco, che da quel momento fino ad oggi ha collezionato diversi errori, molte prestazioni incolore e due vittorie. La pensa così anche Helmut Marko, che conosce molto bene Vettel per il suo passato in Red Bull.

Il consigliere del team anglo-austriaco ha parlato così della situazione del suo vecchio pupillo ad Autosport: “Credo che sia in una condizione di insicurezza che secondo me ha avuto inizio con quell’incidente ad Hockenheim nel 2018, mentre era in testa. […] Con questo incidente si è instaurata l’incertezza, e molto spesso le prestazioni non sono state al livello di Vettel. Spero per il suo bene che possa tornare al top”.

Marko ipotizza tuttavia che altri fattori legati al team abbiano contribuito al crollo delle prestazioni del tedesco: “Al tempo dell’incidente di Hockenheim, Arrivabene era ancora Team Principal. Da quel momento in poi, la relazione con la Ferrari è andata peggiorando sempre di più. Non saprei dire quanto sia stato svantaggiato in termini di macchina, ma bisogna riconoscere che ha commesso davvero troppi errori da solo”.

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