La Ferrari in Bahrain con un Sebastian Vettel ritrovato nelle ultime gare, Charles Leclerc determinato a riscattare l’errore in Turchia, vuole lanciare la sfida per il terzo posto della classifica costruttori a Racing Point, Mclaren e Renault.

Esame della verità per la Ferrari in Bahrain. Di nuovo senza Mattia Binotto al muretto, non solo cercherà di ridurre il distacco di ventiquattro punti dalla Racing Point, ma anche conferme sui progressi della SF1000 su una pista in cui potenza della power unit e velocità di punta in rettilineo sono fondamentali.

Proprio per questo la SF1000 sulla carta non dovrebbe adattarsi come la SF90 a Sakhir, considerando che su circuiti simili ha faticato in questa stagione. Però rispetto a quelle gare la macchina è stata aggiornata ed ha dato segnali importanti a Portimao, Imola e Istanbul.

Altro dato che fa ben sperare la Ferrari di poter completare la rimonta nei confronti di Racing Point, Mclaren e Renault, sono le grandi motivazioni dei suoi piloti. Leclerc vuole cancellare Istanbul, ed anche quel problema tecnico che venti mesi fa gli impedì di ottenere dopo la prima pole, il primo successo in Formula 1.

Invece Vettel non si accontenta di dire addio con il podio di Istanbul. Trovato finalmente il feeling con la SF1000 vuole chiudere la sua storia con la Ferrari, aiutandola a farle ottenere il terzo posto della classifica costruttori.

Obiettivo che se centrato sarebbe un’ulteriore iniezione di fiducia in vista del  2021. Soprattutto pensando a com’era la situazione dopo Monza e il Mugello, quando Elkann e Camilleri risposero alle critiche e delusione dei tifosi, chiedendo di avere pazienza fino al 2022.

Per questo le due gare in Bahrain saranno la prova del nove. In caso di prestazioni simili agli ultimi quattro Gp, allora pensare l’anno prossimo di mettere nel mirino la Red Bull e tornare ad essere la principale rivale della Mercedes, con la SF1000 B dotata di nuovo motore e retrotreno non sarebbe un sogno.

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