Vettel

THE DAY AFTER F1 – Il podio di Vettel sulla SF1000

Una fotografia che in pochi, forse, avrebbero potuto immaginare. Vettel terzo nonostante i limiti della SF1000. Nel 2020 entrambi gli alfieri della Ferrari sono riusciti così a salire sul podio.

Doveva arrivare la domenica di Sebastian Vettel ed il destino ha voluto che accadesse ad Istanbul. Una pista che Seb conosce bene e ha legato molti momenti importanti della sua carriera. L’impresa, nel 2020, il tedesco l’ha costruita al primo giro con una partenza fulminea. Scalata mezza griglia, Seb ha subito approfittato di qualche contatto nei primi metri tra i piloti di testa per fiondarsi alle spalle dei favoriti della domenica turca.

Sorpasso e difesa caparbia, poi, contro l’avversario di mille battaglie, Lewis Hamilton. Guida precisa e di classe in un duello dal sapore nostalgico. Una sfida di nervi, tra mille variabili, che alla fine ha spinto entrambi a dare il massimo e a conquistare vittoria e titolo in grande stile per Lewis ed un meritato terzo posto per Seb.

Ci sono gare particolari, nelle quali tutto può succedere – ha dichiarato nel post gara Sebastian Vettelcredo che la corsa odierna abbia confermato il mio rapporto speciale con l’Istanbul Park. È qui che si può dire sia iniziata la mia carriera in Formula 1, ed è qui che in quella che sinora è stata una stagione decisamente difficile per me sono riuscito a raccogliere il primo podio”.

Vettel

Top: Vettel & Hamilton

Complimenti a Lewis Hamilton per il traguardo delle sette corone. Un sogno per lui, con l’obiettivo di alzare l’asticella nei prossimi anni.
Se vuoi raggiungere qualche risultato devi essere in grado di sognare l’impossibile e poi inseguirlo. Senza mai mollare, senza mai metter in dubbio le capacità”, ha commentato Hamilton.

Hamilton Bottas Verstappen

Si è rivista la sfida che caratterizzò la stagione 2018, undici titoli F1 a battagliare su un asfalto scivoloso come il ghiaccio. Lewis e Seb, campioni senza tempo, nel giorno in cui i giovani hanno peccato di inesperienza nella gestione delle mescole e anche in qualche sbavatura di troppo. Riferimento a Verstappen ma anche ad un arrabbiatissimo (con sé stesso) Leclerc, che ha perso l’opportunità di arrivare al secondo posto dopo una prima parte di GP su gomme full wet senza ritmo.
Charles ha spinto come un matto fino alla fine, ma sul più bello ha lasciato la porta aperta a Perez e Vettel dopo aver guadagnato la seconda posizione a pochi metri dalla bandiera a scacchi. Nel percorso di crescita, farà tesoro di questa imprecisione per non ripetere in futuro il medesimo scivolone.

Applausi per Sainz

Se per Vettel il futuro si chiamerà Aston Martin al posto di Sergio Perez (dategli un sedile nel 2021), Carlos Sainz sta legittimando la scelta fatta dal management Ferrari. In Turchia una gara con il coltello fra i denti per lo spagnolo, che è riuscito a suon di sorpassi a raggiungere la quinta piazza. Un’impresa, considerata l’eliminazione in qualifica in Q2 e la McLaren poco brillante della seconda parte di stagione. Grazie ai punti di Sainz e Norris (ottavo in Turchia) la lotta al terzo posto nei costruttori è ancora apertissima. Se la Renault è sprofondata in Turchia lasciando a Racing Point la terza posizione temporanea nei costruttori, il team di Woking potrà dire la sua fino alla fine, per la conquista della medaglia di bronzo. Da non sottovalutare la Ferrari, che ha riguadagnato terreno e che proverà a ridurre il gap già tra due settimane in Bahrein.

Flop: Bottas e Max

Se Hamilton non ha sbagliato un colpo, Bottas è stato ad Istanbul l’anello debole del team Mercedes. Il finlandese ha collezionato una brutta figura con tanto di doppiaggio finale da parte del sette volte campione del mondo inglese. Non la giornata migliore per valutare l’operato del finnico, ma lo ripeteremo fino allo sfinimento, se Bottas sarà il primo rivale in classifica di Lewis anche il prossimo anno, Hamilton può già mettere in frigo lo champagne dell’ottava corona iridata.

Max Verstappen, nel giorno dove gli si è presentata la possibilità di tornare sul gradino più alto del podio, ha racimolato solo un sesto posto e una serie paradossale di errori. Quello più evidente e decisivo è avvenuto nel tentativo di sorpassare Sergio Perez, ma dallo spegnimento dei semafori sino alla bandiera a scacchi la gara di Max è stata un’altalena di alti e bassi che hanno permesso ai veterani Perez e Vettel di raggiungere l’agognato primo podio stagionale.
Per rispettare le gerarchie di casa Red Bull, Albon è stato capace di fare peggio di Max, sprecando forse la sua ultima chance di essere riconfermato nel team austriaco.

Prossima tappa Bahrein per un nuova pagina di F1, ovviamente su Newsf1.

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