Il leggendario progettista modenese ha analizzato il difficile momento della Ferrari, puntando il dito contro il reparto tecnico della Scuderia di Maranello.

Dopo il difficile weekend del GP di Spagna, continuano a moltiplicarsi le critiche nei confronti della Ferrari. La Scuderia di Maranello ha fornito ai suoi piloti una SF1000 poco competitiva e si è spesso reso protagonista di pesanti errori strategici durante le gare. Troppo spesso, nei primi sei weekend della stagione 2020, sono stati il talento di Charles Leclerc e l’esperienza di Sebastian Vettel a salvare parzialmente il bilancio della Rossa, mentre il reparto tecnico è nell’occhio del ciclone.

Sulla questione del reparto tecnico si è espresso anche Mauro Forghieri, ex direttore tecnico della Ferrari dal 1962 al 1984. L’ingegnere modenese, sotto la cui guida il Cavallino Rampante vinse 7 mondiali costruttori, ha esternato al Quotidiano Nazionale le sue sensazioni sulla difficile situazione del team di Maranello: “Momenti così nella storia Ferrari ci sono già stati e i tifosi veri lo sanno. Sanno anche che Maranello non ha mai mollato. Adesso in Ferrari c’è un problema di risorse umane. Escludo che a Maranello manchino i soldi. Non è stato il denaro a fare la differenza, purtroppo in negativo. Sono convinto che la Ferrari debba irrobustire la struttura tecnica, in fretta. […] L’intervento federale sulla Power Unit non ha aiutato, ma la vettura è sbagliata concettualmente anche in altre aree”.

Ferrari SF1000

Le modifiche al reparto tecnico, secondo Forghieri, non dovrebbero tuttavia riguardare la figura di Mattia Binotto, bensì i ruoli che gravitano intorno all’attuale Team Principal: Binotto occupa un ruolo delicatissimo, lo so per esperienza. Fare il capo del reparto corse della Rossa è davvero difficile, la pressione è enorme, alla Ferrari non si perdona mai niente. Deve circondarsi delle persone giuste. Non penso a rivoluzioni, non servono. Ma mettersi in casa gente nuova, con le competenze che ora evidentemente mancano, questo sì. Vincere con la Ferrari deve tornare ad essere un vanto per chi si occupa di vetture da Gran Premio”.

L’ex direttore tecnico della Rossa ha infine parlato dei due piloti del Team di Maranello, chiamati ogni weekend ad andare oltre i limiti della vettura: Leclerc ha talento, ma la Ferrari non doveva caricarlo di tante responsabilità così presto, parliamo di un giovanotto che nemmeno ha disputato 50 Gran Premi. Per quanto riguarda Vettel, a me non piace scomodare Enzo Ferrari, ma sono sicuro che il Drake avrebbe gestito ben diversamente l’addio di Seb, che meritava un trattamento più rispettoso.

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