F1 Test – Qualcosa ci si aspettava, qualcosa d’altro, invece, ha sorpreso. Il giornalista inglese Mark Hughes si esprime come di consueto senza slalom verbali nel valutare il primo giorno di test prestagionali delle monoposto di Formula 1 in Bahrain.
L’incipit di quanto da lui scritto su “Race” suddivide subito le vetture del circus e i relativi team in due categorie: “guardando i tempi principali del primo giorno dei test prestagionali di F1 2023, per prendere in prestito una frase da un politico americano – afferma – ci sono incognite note (in questo caso i carichi di carburante relativi e i programmi specifici di ogni squadra) e incognite sconosciute (quanto tempo sul giro ha rappresentato la variazione selvaggia della temperatura della pista durante il giorno)”. Insomma, qualcosa dal giorno inaugurale dei test è uscito dal perimetro del preventivabile.
Quanto alle prestazioni delle singole scuderie, “è chiaro – aggiunge- che la Red Bull è molto veloce e la squadra è in ottima forma, Max Verstappen è stato immediatamente veloce ogni volta che ha corso, la macchina ha completato più giri di qualsiasi altra, ha stabilito il miglior tempo da headliner e avuto il miglior passo lungo”. Un rendimento, quindi, in linea con una squadra top che punta a riconfermarsi in cima a tutta la concorrenza.
Hughes alza la paletta verde anche per quanto riguarda Fernando Alonso e la Aston Martin: “Alonso ha quasi eguagliato il tempo di Verstappen – aggiunge – ma per quanto impressionante ha fatto il giro nel fresco del crepuscolo quando la pista era di circa 15 gradi più fredda di quanto Verstappen aveva stabilito il suo tempo”. In condizioni climatiche diverse, quello del driver iberico due volte campione del mondo resta comunque un buon test.
Guardando ai tempi lunghi, però, aggiunge Hughes, la Red Bull sembra fare mangiare un po’ di polvere alla concorrenza, segnatamente Ferrari, Aston Martin e Mercedes. E su quest’ultima osserva in aggiunta che “sembrava non avere le prestazioni sul giro singolo della Ferrari o , forse, dell’Aston Martin”.
Parla di Alfa Romeo e Williams come “vetture decenti” tirando nel discorso anche la Haas. Sulla Williams, poi, “il tempo principale di Alex Albon era impostato su una gomma morbida C5 cone quasi tutti gli altri sulla più dura C3”. Più difficoltà si sono registrate invece per l’Alpha Tauri che, conclude Hughes, “sembrava riluttante a ruotare su curve lente”.
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