La festa è finita ancora prima di cominciare. Le due Haas di Kevin Magnussen e Nico Hulkenberg hanno dovuto ai primi respiri del Gran Premio di Monaco salutare le velleità di zona punti dopo il megacrash che ha visto coinvolta anche la Red Bull di Sergio Perez. Di punti, quindi, neppure l’ombra e se ne riparlerà in Canada tra un paio di settimane. La prematura conclusione dell’esperienza monegasca nell’atto clou non va di traverso in modo particolare a Hulkenberg che , a terminare in zona punti, ci ha preso gusto da tre Gran Premi a questa parte con un nono posto in Cina, un altro nono a Miami e un decimo a Imola, cui si aggiunge il decimo già ottenuto in Bahrein. Spezzare il filone, quindi, ha tinto di nero nel nero la sua giornata. “Dispiace e mi delude – ha detto al sito della scuderia statunitense- essere fuori dalla gara dopo appena cinquecento metri, ovviamente è tutt’altro che l’ideale avere entrambe le auto fuori e , per di più, sono stato messo fuorigioco da un incidente in cui non sono stato direttamente coinvolto, è stato un incidente di gara, forse Kevin ha sbagliato ma Checo avrebbe potuto anche vederlo e lasciare spazio”. Autore di ciò che ha innescato tutto, Magnussen dà la sua versione sull’accaduto: “ero con l’anteriore accanto al posteriore di Perez all’uscita della curva uno – dice – e prima della 3, lui va verso il muro e io non avevo un posto dove andare, non so se non mi ha visto, ma non posso sparire di punto in bianco, quindi sono entrato in contatto con il muro, e lui allo stesso tempo, così ci siamo schiantati, è frustrante un incidente come questo e, in termini di pezzi di ricambio e produzione di nuovi pezzi, ha un grosso costo per il team e comporta anche un sacco di lavoro”.
Insomma, non proprio un mea maxima culpa ma una ricerca di condivisione della responsabilità. Io non sarò stato il massimo, è la sua versione, ma Perez… Il team principal Ayao Komatsu, filosofia nipponica tutta autocontrollo e capacità di analizzare le cose con equilibrio, non fa drammi: “è stata una domenica da dimenticare- afferma- poi dobbiamo solo imparare da questo fine settimana e ottenere un buon risultato in Canada”. Il reset, in casa Haas, è già avvenuto.