Ferrari Leclerc – Un’analisi che ha suscitato l’interesse di Luca Filippi, ex pilota e attento osservatore tecnico, il quale ci ha offerto una lettura personale, e sorprendentemente positiva, della nuova sospensione della SF-25, arricchendola con preziosi retroscena.
Il primo elemento chiave è la ricostruzione di George Russell, ripresa e confermata in buona parte da Filippi:
“I due secondi di prestazione persi tra secondo e terzo stint derivano sia dall’uso di pressioni più alte, sia da una modifica della mappatura dell’ibrido, caratterizzata da un clipping molto marcato sul rettilineo.
Una scelta necessaria per ridurre lo schiacciamento del fondo e contenere l’usura del plank, evitando di scendere sotto lo spessore minimo a fine gara. È difficile stabilire il peso di ciascun fattore, ma credo che il clipping abbia inciso maggiormente”.
Oltre alla ricostruzione di Russell, Filippi ha avanzato un’interpretazione personale su ciò che potrebbe aver condizionato la prestazione di Charles Leclerc:
“La SF-25 è estremamente competitiva quando l’altezza dinamica è ridotta e costante, con il fondo a sfiorare l’asfalto. Il problema è che questa condizione provoca un consumo eccessivo del pattino inferiore.
Per questo, il team potrebbe aver condotto un esperimento già dal sabato: pressioni più alte e mappatura ibrida conservativa in Q1 e Q2, per limitare velocità e usura del fondo, accettando il rischio di qualificarsi a fatica.
Nel giro decisivo della Q3, invece, pressione più bassa e mappatura ottimizzata, per abbassare l’assetto dinamico e massimizzare la prestazione”.
Prospettive per la stagione
Se questa interpretazione fosse confermata, significherebbe che Ferrari sta già lavorando a un compromesso tra prestazione pura e gestione regolamentare dei componenti, in particolare del pattino inferiore. Una strategia che, a breve termine, può limitare il potenziale in singole gare, ma che a lungo termine potrebbe rivelarsi decisiva per mantenere costanza di rendimento e ridurre rischi di squalifica.
Con il calendario che si avvicina a piste dal fondo particolarmente ondulato e ad alta velocità, come ad esempio Baku, la capacità di ottimizzare l’altezza dinamica senza compromettere l’integrità del fondo sarà uno degli elementi tecnici più determinanti nella lotta per i punti pesanti.
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