Max Verstappen: “ho rischiato di fallire l’esame di guida”

Max Verstappen – Crederci è difficile, anzi difficilissimo. Può un pilota che si è messo in bacheca tre mondiali avere rischiato di steccare l’esame di guida per condurre un’autovettura normalissima? Sì. Max Verstappen lo ammette candidamente: ho rischiato la bocciatura all’esame di guida.

Verstappen, con la velocità, si è stretto in un abbraccio poderoso sin da giovanissimo. A sedici anni frequentava già il circus quando altri suoi coetanei si dovevano accontentare di scooter o go kart. Quindi uno che con il volante si parla e intende sempre a meraviglia.

Eppure. Eppure, quando gli si diede in mano una Opel a diciotto anni per fargli sostenere la prova pratica, la tremarella gli venne e rischiò di mandare tutto a gambe all’aria. Tu chiamala se vuoi emozione, ma il ragazzo fece un po’ di confusione nell’orientamento. E, alla domanda del suo esaminatore di andare a destra, finì per andare a sinistra. Ma Max asso pigliatutto , in quell’occasione, non si limitò a quell’errore. “Non ho dato la precedenza ai pedoni a un incrocio – ha dichiarato al Sunday Times – l’esaminatore non era molto contento Ho discusso con lui perché pensavo che non fossero effettivamente all’incrocio, quindi ho detto, ma non sono ancora lì, perchè dovrei fermarmi?”.

F1 verstappen
verstappen foto via twitter @redbullracing

L’esaminatore ebbe evidentemente molta pazienza. O, forse, ebbe doti di vaticinio particolare pensando che quel ragazzo, un giorno, avrebbe stracciato la concorrenza in Formula 1 per ben tre edizioni del campionato? Più probabile la prima ipotesi. Il lieto fine vi fu. E, a distanza di qualche anno, Max l’olandese rombante può così prenderla con il sorriso e concludere: “sarebbe stato imbarazzante se fossi stato bocciato, penso che sia stato gentile con me”.

A Giuseppe Verdi accadde di essere bocciato al Conservatorio musicale di Milano che oggi è intitolato al suo nome. Max l’olandese onnitrionfante, la musica, la suona nei circuiti e non nei teatri. E, dopo quel rischio di bocciatura, non ha più preso stecche. Chissà se, quando sale nell’abitacolo, talora, un pensierino all’esaminatore armato di clemenza lo fa ancora.

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