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La Formula 1 che conosciamo oggi sta per andare in pensione. Il 2026 non sarà un semplice aggiornamento, ma una vera e propria rivoluzione copernicana che riscriverà le regole del gioco, sia dal punto di vista motoristico che aerodinamico. Mentre team e piloti sono concentrati sulla stagione attuale, nei reparti tecnici di Maranello, Milton Keynes e Brackley la vera sfida è già iniziata: decifrare un regolamento complesso che potrebbe rimescolare completamente i valori in campo.
In questa analisi approfondita, basata sulle spiegazioni tecniche dell’ingegner Marco Coricelli, andiamo a svelare i segreti delle Power Unit e delle soluzioni aerodinamiche che vedremo in pista.

Power Unit 2026: Addio MGU-H, Benvenuta Potenza Elettrica
Il cuore della rivoluzione 2026 risiede nelle nuove Power Unit. Sebbene l’architettura di base rimanga un V6 turbo-compresso da 1600cc, le differenze con i motori attuali sono abissali. L’obiettivo della FIA è duplice: aumentare la sostenibilità e semplificare una tecnologia diventata fin troppo complessa e costosa, attirando così nuovi costruttori come Audi e Ford.
Il cambiamento più clamoroso è senza dubbio l’eliminazione del MGU-H (Motor Generator Unit – Heat). Questo componente, tanto geniale quanto diabolicamente complesso, recupera energia dai gas di scarico per alimentare la batteria e azionare il compressore, eliminando il turbo-lag.

Cosa comporta la sua rimozione?
- Semplificazione e Riduzione Costi: L’MGU-H è stato il componente più difficile da sviluppare e più costoso, un vero ostacolo per i nuovi motoristi. La sua assenza abbassa la barriera d’ingresso.
- Ritorno del Turbo-Lag? In teoria, sì. Senza l’MGU-H che tiene “in tiro” la turbina, i piloti dovranno gestire un certo ritardo nella risposta del motore in uscita dalle curve lente. Questo richiederà una gestione elettronica e strategie di guida molto più raffinate.
Per compensare la perdita di potenza derivante dall’addio all’MGU-H, il regolamento punta tutto sulla componente elettrica. L’MGU-K (Motor Generator Unit – Kinetic), che recupera energia in frenata, vedrà la sua potenza quasi triplicata, passando da 120 kW (circa 160 CV) a ben 350 kW (circa 475 CV).
Questo porta a una ripartizione della potenza quasi 50/50:
- Motore Termico: Circa 400 kW (540 CV)
- Motore Elettrico (MGU-K): Circa 350 kW (475 CV)
La potenza totale rimarrà vicina ai 1000 CV, ma la sua erogazione sarà completamente diversa e molto più strategica.
La Sfida della Batteria: Il Vero Cervello della Monoposto
Con una potenza elettrica così massiccia, la vera sfida sarà la gestione dell’energia. La batteria (Energy Store) potrà immagazzinare più energia, ma il vero nodo cruciale è il recupero in frenata.
Mentre oggi l’MGU-H contribuisce in modo massiccio alla ricarica durante il giro, dal 2026 quasi tutta l’energia dovrà essere recuperata dal solo MGU-K durante le staccate. Su circuiti veloci e con poche frenate importanti come Silverstone, Spa o Monza, questo rappresenta un problema enorme. Le simulazioni, come accennato da Verstappen, mostrano che i piloti potrebbero trovarsi a corto di energia elettrica a metà rettilineo, con un drastico calo di velocità.
Si prospetta uno scenario in cui i team dovranno sviluppare software di gestione estremamente sofisticati. I piloti potrebbero essere costretti a strategie “ibride” anche sul dritto, alzando leggermente il piede per rigenerare energia (lift and coast) o addirittura scalando marcia per far salire di giri il motore e recuperare tramite strategie alternative, sacrificando però la prestazione pura sul giro secco.
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Aerodinamica Attiva: Le Ali Mobili per Compensare il Drag
Per aiutare a gestire il deficit energetico sui rettilinei, la FIA introdurrà l’aerodinamica attiva sia all’anteriore che al posteriore. Non si tratterà di un semplice DRS come quello attuale, ma di un sistema più complesso che permetterà alle ali di cambiare incidenza per:
- Massimo carico in curva: Ali con un’incidenza elevata per generare deportanza.
- Minima resistenza sul rettilineo (Low Drag Mode): Ali “piatte” per ridurre la resistenza all’avanzamento e massimizzare la velocità di punta, risparmiando energia preziosa.
Questo sistema sarà controllato elettronicamente e sarà fondamentale per bilanciare la vettura e rendere le gare strategiche e imprevedibili.
Conclusioni: Una Formula 1 Più Tattica e Meno Scontata?
Il regolamento 2026 punta a creare una Formula 1 dove l’intelligenza strategica, sia del muretto che del pilota, peserà tanto quanto la potenza pura. La gestione dell’energia, il bilanciamento tra motore termico ed elettrico e l’uso dell’aerodinamica attiva diventeranno le chiavi per la vittoria.
Se da un lato la semplificazione potrebbe livellare i valori, dall’altro la complessità della gestione energetica aprirà nuovi scenari. Vedremo sorpassi nati non solo dalla scia, ma anche da una migliore gestione della batteria? Le qualifiche saranno dominate da chi riuscirà a sprigionare tutta la potenza per un singolo giro, o prevarrà un approccio più conservativo?
Una cosa è certa: le squadre che interpreteranno meglio questa rivoluzione avranno un vantaggio decisivo. La sfida è lanciata, e il futuro della Formula 1 si preannuncia più incerto ed elettrizzante che mai.


