Quindici anni di attese, promesse e misteri irrisolti per la Ferrari F1
Dal 2008 ad oggi, la Ferrari non ha più vinto un titolo mondiale in Formula 1, né piloti né costruttori. Quindici anni segnati da stagioni altalenanti: annate anonime alternate a campionati in cui il Cavallino Rampante ha avuto tra le mani monoposto capaci di giocarsi il mondiale… salvo poi vedere il sogno svanire per un soffio o per una serie di errori, propri o altrui.
Occasioni mancate
Il biennio 2017-2018 resta il simbolo di questa storia recente: una monoposto competitiva, in grado di mettere in difficoltà la Mercedes, ma che non ha saputo concretizzare il vantaggio iniziale. Errori strategici, sbavature dei piloti e una fase di sviluppo meno efficace del previsto hanno fatto scivolare la Rossa alle spalle degli avversari.
L’anno scorso, con la SF-24, sembrava possibile una vera rinascita. Un avvio incoraggiante, qualche vittoria e la sensazione che sarebe stato l’anno giusto. Poi, però, la parte centrale della stagione è stata sottotono: punti lasciati per strada e prestazioni altalenanti hanno spento le speranze di rivedere una Ferrari in lotta per il titolo. Nonostante l’ultima gara del campioniato ad Abu Dhabi, poteva regalarci il grande sogno.
Numeri alla mano
Dal 2010 al 2025, la Ferrari ha collezionato 8 secondi posti e 6 terzi posti nel mondiale costruttori.
Numeri che testimoniano costanza ad alto livello… ma anche un’assenza cronica di vittorie decisive.
Per confronto, la McLaren, oggi campione in carica, nello stesso periodo ha ottenuto solo 2 secondi posti e 2 terzi posti, con molte stagioni deludenti. Eppure, negli ultimi due anni, ha centrato il titolo costruttori e si avvia a vincere anche quello piloti.
La domanda inevitabile
Perché la McLaren sì e la Ferrari no? Perché la scuderia di Maranello, pur essendo quasi sempre “lì”, non riesce mai a compiere l’ultimo passo?
Ogni anno si ripete la stessa promessa: “L’anno prossimo è il nostro anno!”, e ogni volta arriva una caduta, più o meno rovinosa. La risposta, probabilmente, non è semplice. La Formula 1 è uno sport complesso, fatto di dettagli invisibili dall’esterno. E forse nemmeno dentro la stessa ex-GES — oggi Scuderia Ferrari — tutti conoscono fino in fondo i veri motivi.
Il “plus” che fa la differenza
A occhio, nelle stagioni in cui Ferrari sembrava pronta a vincere, c’è sempre stato un team capace di fare qualcosa in più. Quest’anno è la McLaren, che ha messo in mano ai suoi due giovani piloti una monoposto ultra competitiva: capace di gestire le gomme con maestria e affrontare le curve lente e medie meglio della SF-25.
Quel “cicinin” in più che trasforma una buona macchina in un’arma da titolo.
Conclusione
Mancano uomini? Risorse? Tecnologia? Fortuna? Forse la risposta è un po’ in ognuno di questi fattori… o forse è un mistero che resterà irrisolto. Magari qualcuno ai piani alti lo conosce, ma non lo dirà mai.
Da tifoso, credo che la risposta vera sia dentro ogni appassionato: la Ferrari ci farà arrabbiare, deludere, a volte persino disperare… ma il giorno in cui tornerà a vincere, tutta questa attesa avrà un sapore ancora più dolce.
E speriamo che quel giorno arrivi presto, perché di stagioni negative, in quindici anni, ne abbiamo già avute fin troppe.
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