Il Gran Premio d’Italia a Monza è alle porte e come sempre gli occhi sono puntati sulla Ferrari. Dopo un campionato altalenante e l’ennesima delusione nell’ultimo weekend di gara, i tifosi si chiedono se il tempio della velocità potrà regalare finalmente una gioia rossa.
Monza, il circuito della verità
Il tracciato brianzolo è lungo 5,793 km con 11 curve (7 a destra e 4 a sinistra) e velocità massime che possono toccare i 370 km/h. Qui il setup è tutto: drag minimo, basso carico aerodinamico e massima efficienza per esprimere il potenziale della monoposto.
Il compromesso, però, è delicatissimo: più velocità di punta significa spesso meno stabilità in frenata e maggior degrado degli pneumatici.
Ferrari: il podio è il vero obiettivo
Secondo l’analisi dell’ingegnere Riccardo Romanelli, Ferrari dovrà considerare il podio come un risultato già positivo:
- McLaren si è dimostrata fortissima sui circuiti veloci, con due vetture molto competitive;
- Mercedes e Red Bull restano avversarie temibili, soprattutto nei tratti più rapidi;
- Ferrari dovrà trovare il compromesso giusto di assetto per non consumare troppo le gomme e difendersi nei tratti misti come la Roggia, le Lesmo e la Variante Ascari.
McLaren senza freni: Norris libero da pressioni
Con il mondiale praticamente chiuso, Lando Norris non ha più nulla da perdere e potrebbe giocarsi il tutto per tutto. Piastri, dal canto suo, ha dimostrato una freddezza impressionante nei duelli, e questo potrebbe regalare sorprese interne al team.
Il duello delle ali: Ferrari vs McLaren
Le scuderie hanno portato a Monza configurazioni di ali posteriori estreme.
Ferrari ha scelto una soluzione molto scarica, mentre McLaren punta sulla sua ormai proverbiale efficienza aerodinamica. La differenza chiave sta nella gestione delle vorticità e nella riduzione del drag: ogni dettaglio può determinare la velocità massima sul rettilineo.
Dove si fa la differenza a Monza
Non è solo questione di cavalli e velocità: a Monza il tempo si guadagna in tre punti cruciali:
- staccata della prima variante;
- percorrenza nelle due curve di Lesmo;
- uscita dalla Variante Ascari fino alla Parabolica.
Qui conta la stabilità della vettura, la gestione delle gomme e la capacità di mantenere il ritmo senza errori.
Outsider e possibili sorprese
Oltre ai soliti noti, occhi puntati su Mercedes, che potrebbe inserirsi nella lotta al podio, e persino su Racing Bull, che a Monza potrebbe sorprendere con un exploit degno della vecchia Toro Rosso.
Conclusione
Il Gran Premio d’Italia a Monza 2025 sarà una sfida tra scelte estreme: scaricare al massimo per puntare alla pole o cercare più stabilità per la gara. Ferrari parte da outsider, ma con la spinta del pubblico e qualche colpo di fortuna, il podio potrebbe valere come una vittoria.
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