Il capo degli ingegneri della Mercedes Andrew Shovlin ha analizzato a fondo il weekend della scuderia di Brackley a Losail.

Dopo la vittoria nel GP del Qatar di domenica scorsa, la Mercedes ha trovato una nuova carica nella lotta per la conquista dei titoli mondiali contro la Red Bull e Max Verstappen. La scuderia anglo-tedesca, con le convincenti affermazioni degli ultimi due Gran Premi, sembra aver trovato qualcosa di più dal punto di vista tecnico rispetto ai rivali, forte anche delle recenti prestazioni fantastiche di Lewis Hamilton. Ma come è riuscito il team di Brackley a risalire la china ed essere così competitivo anche a Losail? Come di consueto dopo una gara, la Mercedes ha pubblicato sul suo canale Youtube un interessante video, in cui Andrew Shovlin ha analizzato elementi molto interessanti del weekend del GP del Qatar, tra scelte tecniche e strategie.

“Nelle ultime piste…” – ha dichiarato l’inglese – “…abbiamo raggiunto le stesse prestazioni della Red Bull nelle curve, mentre in rettilineo abbiamo ottenuto qualcosa in più. In Qatar è avvenuto il contrario: sui dritti avevamo la loro stessa velocità, quindi il tempo lo abbiamo guadagnato in curva. Questo perché il nostro pacchetto aerodinamico ha funzionato particolarmente bene lì, permettendoci di portare molta velocità a centro curva. Per quanto riguarda il bilanciamento meccanico, i nostri piloti si sono trovati benissimo: la vettura era stabile in ingresso e permetteva di aggredire le curve, come ha dimostrato Lewis nel suo fantastico giro di Qualifica. Questo weekend siamo stati così forti grazie alla nostra grande velocità in curva”.

Shovlin ha poi descritto come una scuderia di F1 si approccia ad un circuito nuovo, come accaduto lo scorso fine settimana: “E’ una sfida stimolante per gli ingegneri, ma rappresenta anche un’opportunità, perché se si arriva meglio preparati degli altri si può facilmente essere davanti. Il Qatar è stato un caso particolare: abbiamo saputo tardi del suo ingresso in calendario, quindi abbiamo dovuto agire rapidamente per programmare il circuito sui vari simulatori, sia quello per la guida sia quelli per le strategie e gli assetti. Durante la preparazione, iniziamo sempre a capire cosa serva per andar forte in pista: il comportamento delle gomme, il bilanciamento e la tipologia di ali. Una volta trovato un assetto di base, facciamo guidare i piloti al simulatore e loro possono fare tutti gli aggiustamenti che vogliono. E’ un lavoro interessante, faticoso e che richiede un gran numero di persone, ma se si fanno le cose giuste poi il weekend può essere molto positivo”.

“Valtteri è partito così male…” – ha proseguito l’inglese, commentando la movimentata gara del numero 77 – “…soprattutto perché si trovava sul lato sporco della pista, ma non è stato l’unico a perdere posizioni. Inoltre, le sue gomme non erano ben in temperatura, quindi ha avuto problemi di grip in partenza e nelle prime curve ed è sceso in P11 dopo il primo giro. Poi però ha corso un’ottima gara, secondo le nostre simulazioni sarebbe arrivato terzo o quarto prima della foratura. Lo abbiamo tenuto fuori così a lungo per farlo rientrare davanti ad Alonso, che dopo la sua sosta era comunque più lento di Valtteri. Con altri tre o quattro giri, il piano avrebbe avuto successo. Poi però c’è stata quella foratura: siamo stati sfortunati, sia noi che Valtteri l’abbiamo individuata troppo tardi per poter rientrare in pit lane e lui ha dovuto percorrere un giro intero su tre ruote. La foratura non ci ha solo fatto perdere tempo, ma ha anche provocato dei danni: l’ala, il fondo e le appendici aerodinamiche sono state danneggiate. Dopo aver capito che i danni erano davvero importanti e che non sarebbe rientrato nei punti, abbiamo deciso di ritirare la macchina”.

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Per quanto riguarda la strategia di Hamilton, Shovlin ha spiegato come ogni mossa della Mercedes sia stata effettuata per marcare Verstappen: “Abbiamo reagito alle sue scelte. E’ una cosa abbastanza normale quando ci si trova in una lotta per il mondiale: Lewis stava controllando la gara ed aveva un distacco rassicurante, perciò la miglior cosa da fare era semplicemente copiare Max. In questi casi non si deve mai scegliere una strategia alternativa, perché una Safety Car o un degrado inaspettato potrebbero eliminare il vantaggio. Se Max si troverà davanti nelle prossime gare, la Red Bull farà esattamente lo stesso. […] In Qatar non abbiamo usato il motore fresco montato in Brasile, ma uno vecchio, che quindi aveva meno potenza. Questo perché Losail, degli ultimi tre circuiti, è quello in cui la velocità in rettilineo è meno importante, dato che si sta tantissimo tempo in curva. Il vantaggio che avremmo ottenuto con il motore più potente sarebbe stato molto inferiore rispetto alle ultime due piste. Abbiamo gestito il chilometraggio danneggiando il meno possibile le prestazioni“.

“Anche se veniamo da una tripletta…” – ha concluso Shovlin – “…ci sentiamo bene, siamo carichi. Questa lotta si sta dimostrando fantastica e la macchina funziona bene. Questo ci dà molta fiducia in vista delle ultime due gare, vogliamo lottare per Pole e vittorie e portare a casa questi titoli”.

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