F1 – Juan Baquero, direttore del circuito, descrive l’ottima organizzazione del primo GP del Qatar e i possibili scenari dal 2023.

A pochi giorni dalla bandiera a scacchi sventolata per Lewis Hamilton nel primo Gran Premio di Formula 1 in Qatar è già tempo di bilanci. L’annuncio che il Qatar avrebbe ospitato il ventesimo appuntamento del mondiale 2021 è arrivato il 30 settembre e, quindi, con solo 8 settimane per adeguare la pista alle esigenze della FIA. In questo periodo gli organizzatori hanno affrontato un notevole carico di lavoro per fare quello che, di solito, può essere gestito in 12 mesi: “Sono colpito da quanto è stato fatto in così poco tempo”, le parole del presidente del circuito Juan Baquero. “Abbiamo avuto un supporto molto importante dal governo, ma non è stato semplice. Siamo abituati a organizzare la MotoGP; la Formula 1 è simile, ma su una scala molto più ampia per la quantità di esigenze richieste.

Stefano Domenicali Formula 1
Stefano Domenicali Formula 1

Baquero ha anche affermato che Domenicali è rimasto impressionato dai cambiamenti che ha subito la pista, soprattutto la pit lane: “ Abbiamo modificato l’ingresso ai box, non poteva rimanere sul rettilineo, visto che sarebbero entrati a 240 km/h. Poi abbiamo costruito due chilometri di barriere con gli pneumatici e cinque giorni prima del GP sono arrivate le barriere TecPro che non sono state utilizzate per il GP del Vietnam. Il tutto è stato assemblato in tre turni”.

Il Qatar vedrà una pausa per il prossimo campionato ma è già stato firmato un contratto decennale con Liberty Media a partire dal 2023 e ci sono già diversi progetti per il futuro. La prima ipotesi sarebbe quella di modificare l’attuale circuito migliorando l’accesso e le tribune. Sono, però, in valutazione anche altre soluzioni un nuovo circuito o un tracciato cittadino a Doha.

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