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F1, scandalo skid-plate riscaldati: cosa ha trovato la FIA

F1 – La FIA avrebbe individuato dispositivi destinati a riscaldare gli skid plate in titanio, permettendo di correre con assetti più bassi senza violare le regole sul plank. Una tecnica che, secondo fonti giapponesi, sarebbe diffusa tra diversi team. Ecco cosa è emerso davvero e quali scenari si aprono ora.

FIA e skid-plate riscaldati: il caso esploso dopo il GP del Brasile

Secondo un’approfondita inchiesta pubblicata dal sito giapponese as-web.jp, la Federazione sta esaminando il sospetto che alcune squadre di Formula 1 abbiano sfruttato un metodo finora mai emerso in modo così evidente: riscaldare gli skid plate in titanio sotto la vettura per farli espandere verso il basso, proteggendo di fatto il plank dall’usura.

Il sistema consentirebbe di girare con un’altezza da terra molto più bassa, generando maggiore carico aerodinamico senza oltrepassare i limiti di consumo del fondo imposti dal regolamento.


Fondo-Skid
F1 – Fondo-Skid

Come funzionerebbe il trucco dei skid-plate riscaldati

Il regolamento stabilisce che i tre skid elementi devono essere in titanio, posizionati perfettamente a filo con il plank.
Secondo le fonti tecniche consultate dalla stampa giapponese, riscaldare queste piastre permetterebbe di farle espandere verso il basso.

Effetto in pista

  • più temperatura → più espansione → skid più basso del plank
  • le scintille che si vedono in rettilineo deriverebbero dal contatto degli skid riscaldati
  • il plank rimarrebbe invece più “protetto” dall’usura
  • al rientro ai box, con la vettura che si raffredda lentamente, tutto tornerebbe nella norma prima dei controlli FIA

Un metodo borderline, ma estremamente efficace su piste lisce come Interlagos.


Cosa ha trovato Jo Bauer in Brasile

Dopo una sprint caratterizzata da forti episodi di bottoming, la FIA avrebbe effettuato controlli extra prima delle qualifiche.
Secondo quanto riferisce as-web.jp, il delegato tecnico Jo Bauer avrebbe individuato:

  • dispositivi installati con il solo scopo di riscaldare gli skid-plate
  • più vetture sospette, appartenenti a team differenti
  • ordine immediato di rimozione prima di Q1

Gli stessi team avrebbero poi dovuto alzare l’altezza posteriore, perdendo carico e prestazione.


Quanti team sarebbero coinvolti?

Il report giapponese parla chiaro:

“Quasi tutte le squadre usano questa idea in qualche forma, ma solo alcune l’hanno sviluppata in un vantaggio significativo.”

L’applicazione più evoluta del sistema, secondo la fonte, sarebbe in grado di offrire benefici consistenti nei circuiti molto levigati, dove l’assetto ribassato porta guadagni evidenti.


La FIA prepara una direttiva tecnica

La Federazione starebbe lavorando a una direttiva tecnica che potrebbe:

  • vietare materiali o trattamenti atti a modificare la dilatazione termica degli skid
  • imporre ulteriori sensori o temperature massime
  • ridefinire gli standard di conformità degli elementi sotto scocca

Tuttavia, la modifica potrebbe essere rinviata direttamente al 2026, quando il nuovo regolamento ridurrà la dipendenza dal ground effect.


C’è qualcosa di vero? L’analisi tecnica

È credibile che un team possa sfruttare la dilatazione del titanio per spostare temporaneamente il punto di contatto col suolo: sì, tecnicamente è possibile.
Il titanio ha un coefficiente di espansione sufficiente da generare differenze misurabili se il calore è adeguatamente controllato.

Le domande aperte:

  • il regolamento vieta esplicitamente dispositivi per alterare gli skid? → Sì, se usati deliberatamente per aggirare le regole sull’usura.
  • la FIA ha davvero trovato sistemi attivi? → Il report giapponese parla di dispositivi rimossi, e diversi elementi lo rendono plausibile.
  • è una pratica diffusa? → Secondo la fonte as-web.jp, quasi tutti i team hanno studiato la tecnica.

Si tratta quindi di una delle zone grigie più sofisticate degli ultimi anni.


Analisi finale

Il sospetto sugli skid-plate riscaldati apre uno scenario delicatissimo: un potenziale trucco in grado di alterare significativamente il rendimento delle vetture senza lasciare tracce nelle verifiche post-sessione.

La FIA dovrà chiarire rapidamente se si tratta di un’infrazione puntuale o di un fenomeno diffuso, perché il tema tocca uno dei pilastri della regolamentazione tecnica: il rispetto dell’altezza minima e dell’usura del plank.

Questa sera se ne parlerà anche in diretta su YouTube nella puntata di RaceTech, con analisi tecniche dettagliate e possibili conseguenze sportive per i team coinvolti.

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