F1 News – Gara e weekend da incubo per la Mercedes a Montecarlo. Le difficoltà del team di Stoccarda sono iniziate già il sabato, durante le qualifiche, entrambe le vetture sono state eliminate nel Q2 per motivi diversi. Andrea Kimi Antonelli è finito a muro dopo aver urtato il guard rail all’ingresso della Nouvelle Chicane, mentre George Russell ha sofferto di un problema sulla sua monoposto che gli ha impedito di far segnare un tempo sul giro.
Nonostante una flebile speranza per la giornata di domenica, la gara si è rivelata estremamente frustrante per i due della Mercedes. In particolare George Russell, come se non bastasse, ha tagliato la curva della Nouvelle Chicane senza restituire la posizione ad Alexander Albon, ma la direzione gara gli ha inflitto un drive through. L’inglese ha poi ammesso come la manovra fosse deliberata, per cercare di creare un gap utile per poi effettuare le due soste come da regolamento, mossa che però non ha pagato.
“Con questa nuova regola obbligatoria delle due soste sembrava davvero di giocare a scacchi”, ha commentato l’inglese. “La strategia prevedeva che io e Kimi ci aiutassimo a vicenda e guadagnassimo posizioni durante la gara. Sfortunatamente, Williams e Racing Bulls hanno optato per la stessa strategia, lasciandoci senza alternative concrete. Abbiamo comunque cercato di giocare a lungo termine, sperando in una Safety Car o in una bandiera rossa, ma non è successo nulla”.
“Con questa regola, è stato facile per i team collaborare, invertendo le posizioni e concedendo soste gratuite. Guidare a quattro secondi dal ritmo e non farsi sorpassare è facile qui a Monaco, quindi il calcolo per riuscirci è facile. Il lato positivo è che mi sono davvero goduto gli ultimi 10 giri. Monaco è uno dei circuiti migliori al mondo e ho avuto la possibilità di spingere al limite e godermela al massimo nelle fasi finali”.
Russell ha poi ammesso come la manovra ai danni di Albon sia stata volontaria, sia per godersi un po’ Monaco, sia per provare qualcosa di diverso con la strategia, puntando il dito anche sull’obbligo delle due soste: “A un certo punto ho detto semplicemente: ‘Al diavolo! Voglio godermi Monaco’, non ne ho avuto la possibilità in qualifica. Ho fatto 25 giri di qualifica ogni giro e almeno quello mi è piaciuto. Ironicamente ho concluso in una posizione migliore subendo drive-through rispetto a quanto avrei fatto se non lo avessi fatto. Purtroppo, il sistema è difettoso. Questo non era il piano, che era provare a sorpassare, non volevo passare 77 giri con il cambio di qualcun altro rischiando anche me stesso con i piloti che frenavano sul rettilineo e facendo il gioco di squadra”.
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