F1 – Qualcuno concorda, altri storcono il naso. Le precisazioni della Fia riguardanti il codice sportivo internazionale sui comportamenti che un pilota di Formula 1 è tenuto ad adottare durante i weekend motoristici non suscitano un coro unanime.

Tutto risale allo scorso dicembre allorchè, ricorda “Formula passion”, “la Fia ha cambiato l’articolo 12.2.1 n del Codice sportivo internazionale di F1 riguardante il principio di neutralità vietando ai piloti di manifestare le proprie opinioni politiche, religiose e personali nel corso dei weekend di gara degli eventi gestiti dalla Federazione”. Ora, per meglio chiarire il concetto, alla modifica si è aggiunta una nota esplicativa.

“E’ stata emessa una nota di orientamento per i partecipanti alle competizioni internazionali – afferma un portavoce della Fia – che definisce la portata degli aggiornamenti apportati al Codice sportivo internazionale dalla Fia a dicembre, gli aggiornamenti confermano l’impegno di lunga data a proteggere la neutralità dello sport automobilistico e garantiranno in particolare la neutralità durante i momenti chiave di tutte le competizioni motoristiche , come i podi, gli inni nazionali e le attività ufficiali sul campo”. Al di fuori di questi momenti, precisa la Fia, non saranno imposte restrizioni di sorta. Qualcuno ha voluto interpretare la direttiva come una sorta di bavaglio messo alle libere convinzioni dei piloti. Ma la Fia nega nel modo più assoluto che si tratti di questo:

i piloti ma anche le squadre possono avere i loro pensieri su questi temi e difenderli, ma nelle sedi opportune, sui social o con risposte a dirette domande dei giornalisti accreditati in interviste e conferenze stampa”. La Fia precisa inoltre che adotterà il pugno duro contro “qualsiasi comportamento o espressione che costituisca o segnali discriminazione , odio, ostilità o potenziale di violenza”.

L’articolo stabilisce che la Fia, dietro richiesta di piloti o squadre pervenuta almeno quattro settimane prima del celebrarsi dell’evento motoristico, possa “approvare preventivamente per iscritto opinioni personali , politiche o religiose per l’evento stesso”. Ma, precisa, sarà un’eccezione e non la regola. Le limitazioni, il cui rispetto o meno sarà segnalato dagli steward , hanno provocato in alcuni piloti di F1 contrarietà. Lewis Hamilton e Lando Norris si sono già detti in disaccordo.

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