Il doppio ritiro e la doppietta della Red Bull nel GP dell’Azerbaigian hanno annichilito il morale e le ambizioni della Ferrari.

Peggio di così non poteva andare. Il GP dell’Azerbaigian ha rappresentato il momento più basso della stagione 2022 di F1 per la Ferrari, la cui gara a Baku è mestamente terminata dopo appena venti giri. Alla nona tornata, Carlos Sainz ha infatti dovuto parcheggiare la sua F1-75 nella via di fuga di Curva 4 a causa di un problema idraulico, che ha provocato lo spegnimento della vettura. Dopo l’azzardo strategico che lo aveva proiettato di nuovo in prima posizione, Charles Leclerc ha subito la stessa sorte dello spagnolo undici giri dopo, quando la sua Power Unit è andata in fumo sul rettilineo principale. Il monegasco ha dunque lasciato la leadership della corsa nelle mani di Max Verstappen, che ha portato a casa un comodo trionfo davanti al compagno di squadra Sergio Pérez.

La situazione in entrambe le classifiche mondiali si fa adesso estremamente complessa per la Scuderia di Maranello. Leclerc, superato anche dal pilota messicano, paga adesso 34 punti dal leader Verstappen, dopo averne avuti 46 di vantaggio sull’olandese al termine del GP d’Australia; nel Mondiale Costruttori, la Ferrari insegue invece ad 80 lunghezze dalla Red Bull. I freddi dati numerici, tuttavia, non rappresentano l’unico aspetto negativo del weekend azero: in tante circostanze, infatti, la Scuderia di Maranello ha dimostrato di non poter competere con la corazzata anglo-austriaca, che da qualche gara a questa parte ha smesso di commettere errori e soffrire di problemi di affidabilità.

Proprio l’affidabilità rappresenta la questione più critica di questo particolare momento della stagione della Ferrari. Dopo un inizio pressoché perfetto, infatti, sin dall’introduzione a Miami della Power Unit numero 2 i problemi tecnici e i ritiri si sono accumulati sia nelle scuderie clienti sia nel team ufficiale. Una tendenza preoccupante, dato che la nuova versione del propulsore era stata introdotta proprio per risolvere piccoli problemi di un’affidabilità che, invece, è peggiorata. Quello che ad inizio stagione rappresentava uno dei punti di forza della F1-75 si è dunque trasformato nella più grande debolezza della vettura realizzata a Maranello, mentre la Red Bull ha effettuato il percorso inverso: dopo i numerosi ritiri nelle primissime gare del campionato, il team anglo-austriaco non ha più subito guasti improvvisi, eccezion fatta per i piccoli imprevisti con il DRS in Spagna.

Le immagini della rottura della Power Unit di Leclerc non lasciano inoltre presagire nulla di buono per quanto riguarda il tema delle penalità. Prima del GP dell’Azerbaigian, il monegasco aveva infatti già raggiunto il limite dei tre Turbo a disposizione nell’arco della stagione, mentre era al secondo ICE, MGU-H e MGU-K dei tre concessi dal regolamento. Se uno di questi componenti dovesse essere irrimediabilmente danneggiato, per il monegasco si profilerebbe la possibilità di dover scontare un arretramento in griglia ben prima del previsto in questa stagione e, forse, di dover addirittura arrivare alla quinta Power Unit per il finale di stagione. Uno scenario, anche questo, tutt’altro che ideale, dato che la Red Bull ha montato il secondo propulsore stagionale sulla RB18 proprio a Baku, quindi in linea con la tabella di marcia imposta dal regolamento.

Per il Canada, altro evento in cui la Power Unit sarà estremamente sollecitata, la Scuderia di Maranello dovrà quindi fare in modo di limitare i danni. Dato che si correrà tra sette giorni, infatti, ci sarà pochissimo tempo per analizzare e correggere gli inconvenienti occorsi sulle due vetture e costati un bel bottino di punti al team italiano. Più dei punti, tuttavia, ad aver subito un durissimo colpo sono le ambizioni della Ferrari: con un Sainz ancora in difficoltà, un team incostante nella qualità delle sue scelte strategiche e un’affidabilità scadente, la possibilità di lottare per il titolo fino a fine stagione sta assumendo sempre di più i contorni di un miraggio, ricalcando quanto avvenuto nel 2017 e nel 2018. E un Leclerc miracoloso ed una F1-75 rapidissima non bastano.

Scrivi

Formula 1 - Notizie F1, News Auto