F1 News – Il 2023 gli portò in dotazione un bottino di soli tre punti. Quando se ne sono andati nella scatola del passato tre quarti di mondiale 2024 è arrivato già a sei. Il bilancio praticamente raddoppiato, però, non mette il sorriso sulle labbra a Kevin Magnussen che, appena confermato dalla Haas, spera in un 2025 decisamente migliore.
Kevin lo scandinavo non solo ci tiene al massimo grado a restare nel giro ma vuole tornare a dimostrare che lui, in un abitacolo, ci sa proprio fare. Per continuare a frequentare il mondo della Formula Uno e anche per sbarcare il lunario, nel 2008 e 2009, fece persino il saldatore in un’azienda siderurgica. Il discorso, certo, sembra strano pensando al mondo luci e colori del circus ma cosa non si fa per cercare di continuare a fare ciò che piace davvero.
Se a seguirlo, poi, su Instagram, è oltre un milione di followers, il driver danese suscita indubbiamente simpatia. Ma si è pronti a scommettere che lui baratterebbe volentieri almeno una parte di quella simpatia per riuscire ad andare a punti con maggiore continuità e non a macchia di leopardo come gli è accaduto anche quest’anno con un decimo posto in Australia, un ottavo in Austria e un decimo in Italia, dopo il quale gli è arrivato il semaforo rosso che gli ha imposto di starsene fermo per un Gran Premio a fare da spettatore in Azerbaijan.
La presenza non proprio secondaria di Hulkenberg nel medesimo team gli ha indubbiamente messo un filo di pressione. E vedere il tedesco lanciarsi disinvolltamente a raggiungere quota 24 punti in classifica mentre lui andava a passo decisamente più lento non deve certamente averlo messo di buonumore. Tutto starà ora a vedere quale feeling sorgerà (o non sorgerà) con il suo nuovo dirimpettaio, il francese Esteban Ocon che, a sua volta, vorrebbe fare maggiore massa in classifica rispetto a quanto fatto ora con l’Alpine con cui ha conquistato soltanto cinque punti.
Il suo primo obiettivo è adesso resettare dall’infelice binomio asiatico con un’impossibilità a partecipare alla contesa in Azerbaijan e un deludentissimo diciannovesimo posto a Singapore. Lui vuole dimostrare innanzitutto a se stesso di non essere tutto qui. E sa di potersi spingere ben più in là di così. Il fatto di poter contare di nuovo sulla fiducia del team statunitense è, di per sè, già un’ottima benzina di morale. Parola alla pista.
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