Le Ferrari di Carlos Sainz e Charles Leclerc hanno affrontato sfide complesse sia nelle Qualifiche Sprint che nella vera e propria Sprint Race, disputata oggi in Qatar. Il circuito di Lusail International, con le sue curve veloci e i lunghi rettilinei, ha messo alla prova la gestione dei pneumatici e l’ottimizzazione del set-up delle monoposto. Andiamo quindi a esplorare le prestazioni delle Ferrari durante gli eventi fin qui disputati, analizzando come le condizioni di temperatura e la configurazione delle vetture abbiano influenzato i risultati. Inoltre, daremo uno sguardo a cosa aspettarci dalla gara principale.
Caratteristiche del circuito
Il circuito di Lusail International è noto per le sue curve lente e medio veloci, con un solo rettilineo di 1,1km. Questa combinazione con sezioni di frenata e accelerazione richiede un set-up bilanciato che possa gestire sia la velocità che la stabilità della vettura. Viene richiesto un carico aerodinamico medio alto, con un set-up sospensivo abbastanza aggressivo. L’asfalto nuovo e i cordoli che sono stati finalmente smussati, favoriscono un assetto rigido con vettura bassa da terra. Si possono esasperare anche gli angoli caratteristici delle sospensioni, in particolare la campanatura, per aver un maggior appoggio in curva.
I pneumatici vengono molto sollecitati e la loro gestione rappresenta uno dei fattori chiave per riuscire a massimizzare le prestazioni della vettura.
Per questo, è importante tenere d’occhio anche la variazione della temperatura esterna. Nella notte questa tende a scendere, andando a influire su quella che è la finestra di temperatura ideale delle coperture.
Analisi delle prestazioni delle Ferrari nella Qualifica Sprint
Nella Qualifica Sprint Carlos Sainz e Charles Leclerc si sono qualificati rispettivamente quarto e quinto. Sainz ha ottenuto un tempo di 1:21.281, mentre Leclerc è stato 0.027 sec più lento. La Ferrari SF-24 ha mostrato buone prestazioni in termini di velocità di punta, ma ha avuto difficoltà nel trovare la temperatura dei pneumatici ottimale.
Le Ferrari hanno optato per un set-up che privilegia la velocità di punta e la maneggevolezza. Tuttavia, la sfida principale è stata mantenere i pneumatici in condizioni ottimali, soprattutto nel primo settore.
Per analizzare la prestazione facciamo un confronto tra il giro di Sainz e quello di Norris (su McLaren) che ha ottenuto il miglior tempo:
Dal grafico vediamo come La Ferrari risulta avere delle velocità di punta maggiori, c.ca 6-7km/h in più rispetto alla McLaren (cerchi rossi). La rossa ha avuto difficoltà in accelerazione nelle sezioni più lente, risultando più lenta di 7-8 km/h rispetto alla monoposto di Woking (cerchi azzurri).
A prima vista l’ala posteriore più scarica della Ferrari potrebbe far pensare a una mancanza di carico aerodinamico. In realtà questo non è del tutto vero, poiché nell’ultimo settore, tra le curve 10 e 14 vediamo come nella parte guidata Sainz abbia delle velocità superiori a quelle di Norris (riquadro giallo). E’ anche il punto dove recupera parte del gap con la McLaren.
Questa osservazione ci porta ad ipotizzare che i tecnici del cavallino abbiano fatto un ottimo lavoro nel cercare la più alta efficienza possibile della vettura, cercando di trovare carico dal fondo. Ricordiamo che Leclerc si presenta a questo appuntamento con un fondo nuovo.
Vedendo anche il passo gara mostrato nelle PL1 (le uniche di questo evento) le Ferrari risultavano molto competitive rispetto agli avversari.
Aver effettuato le qualifiche con una condizione ambientale diversa rispetto alle PL1 può aver portato delle difficoltà nel trovare la giusta finestra di funzionamento delle coperture, come ormai succede spesso con la SF-24. Questo ha influito, probabilmente, su una mancanza di grip in particolare nei tratti più lenti e in trazione nel primo settore.
Questa scelta di set-up, d’altra parte, è voluta per cercare con assetto più morbido di essere più gentili sulle gomme in ottica gara e diminuire il degrado.
Analisi delle prestazioni delle Ferrari nella Sprint Race
Durante la Sprint Race, Sainz e Leclerc hanno mantenuto una prestazione solida, piazzandosi rispettivamente in quarta e quinta posizione, dietro alle McLaren di Piastri e Norris e alla Mercedes di Russell.
Le difficoltà di Sainz alla partenza, hanno condizionato in parte la gara di Leclerc, che all’inizio è stato superato dalla Mercedes di Lewis Hamilton.
Oscar Piastri è riuscito a sopravanzare Russell che partiva secondo e nella prima parte di gara ha sofferto la pressione del pilota della Mercedes.
Un elemento chiave per comprendere la Sprint Race è che non sappiamo il reale potenziale della McLaren di Norris. Il pilota inglese, infatti, non ha mai spinto al massimo, cercando di dare sempre il DRS a Piastri. In questo modo il pilota australiano è stato in grado di difendersi dagli attacchi della Mercedes di Russell. Il risultato è stato un trenino in cui tutti avevano DRS.
In queste condizioni la strategia della Ferrari, quella di utilizzare un ala più scarica non ha dato i suoi vantaggi, in quanto, anche i piloti davanti nel rettilineo dei box potevano beneficiare di una importante riduzione della resistenza aerodinamica dovuta dal DRS aperto.
In questo modo recuperare posizioni, con vetture comunque con prestazioni molto simili, è stato praticamente impossibile.
Oltretutto le Ferrari di Sainz e Leclerc hanno avuto un warm-up della gomma molto lento, fino al giro 4.
Fino ad allora risultavano più in difficoltà rispetto a Mercedes e McLaren. In particolare il team anglo-tedesco, potendo approfittare delle grandi capacità della vettura nell’imprimere subito energia sugli pneumatici, ha avuto delle prestazioni molto interessanti fino al giro 9, momento in cui hanno iniziato a soffrire di graining.
Da qui si è accesa invece la Ferrari, Leclerc ha potuto recuperare la posizione persa su Hamilton con un bellissimo sorpasso ai danni del pilota inglese effettuato al giro 13.
Ma anche qui poi la McLaren ha effettuato un grandissimo gioco di squadra, continuando a dare DRS a Russell. In questo modo Carlos Sainz non è riuscito ad attaccare mai la terza posizione del pilota inglese.
Dal grafico seguente possiamo mettere a confronto il passo gara di Norris con quello di Leclerc:
Abbiamo scelto Leclerc e non Sainz, poiché il passo dei primi 4 era comunque dettato da Norris che non stava spingendo al massimo.
Vediamo comunque come la Ferrari di Leclerc abbia trovato più difficoltà fino al giro 4, questo come anticipato per portare in temperature le proprie coperture.
Poi la sua prestazione si è rilevata molto solida, essendo anche più veloce di Norris.
Vediamo poi come i suoi tempi si siano alzati dal giro 10, per le difficoltà che ha iniziato ad avere Hamilton.
Dal giro 14, dopo il sorpasso le sue prestazioni sono andate sempre migliorando, non mostrando alcun tipo di degrado.
Prospettive per la Gara
Con i risultati fin qui ottenuti, il gap tra McLaren e Ferrari nel campionato costruttori si è portato a 30 punti. E’ chiaro che la prestazione più importante è rappresentata dalla gara.
Ma il particolare set-up portato delle rosse fin qui non ha pagato. Abbiamo visto come la posizione in partenza si sia rilevata fondamentale, in particolare nel momento in cui tutti avevano DRS, la Ferrari non ha potuto mostrare tutto il suo potenziale. Che comunque c’è.
Ci sono da fare delle considerazioni per la gara, poiché comunque con le varie strategie e soste ai box, difficilmente potremmo vedere il ripetersi delle stesse dinamiche della Sprint, anche per evitare un eventuale undercut.
Ma la difficoltà della SF-24 nel portare in temperatura le coperture si è rilevato Comunque un fattore determinante nella performance poi generale.
Se si perdono posizioni all’inizio, o se si parte molto indietro, poi risulta difficile recuperare. A maggior ragione quando non c’è una differenza tecnica marcata tra i team.
La Ferrari vuol gestire al meglio il degrado delle coperture, d’altra parte è uno degli aspetti vincenti della SF-24, ma deve chiedersi fino a che punto valga la pena sacrificare qualifica e prima parte degli stint di gara. Dovranno lavorare sicuramente nel poco tempo che rimane (prima del parc-fermé) per trovare magari un bilanciamento migliore del set-up.