Adrian Newey afferma che Kimi Raikkonen quando arrivò in Mclaren non era un leader come Max Verstappen, mentre l’olandese a soli 22 anni è già la prima guida della Red Bull.
Nonostante Adrian Newey nel corso della sua carriera abbia lavorato con grandi piloti, il talento di Max Verstappen ha conquisto anche l’inglese, insieme alla velocità con cui è diventato il punto di riferimento della Red Bull.
Se Christian Horner ed Helmut Marko più volte si erano dichiarati sicuri che il loro pupillo permetterà alla squadra di Milton Keynes di tornare a vincere il mondiale, e proprio per questo ad inizio 2020 lo hanno blindato rinnovandogli il contratto, è la prima volta che l’ex Williams e Mclaren si espone pubblicamente.
Infatti, Newey durante un’intervista a Motor Sport Magazine, ha confessato cosa lo abbia colpito di più in queste stagioni di Verstappen. “Quando osservi come Max si comporta in pista, non penseresti mai che abbia solo ventidue anni.
Durante un weekend di gara è una figura leader all’interno della squadra, e questo conferma che non è tanto l’età anagrafica a fare la differenza, quanto il tempo da cui si svolge un’attività”.
Il direttore tecnico della Red Bull, ritiene che non far disputare a Verstappen il campionato di F2, ma portarlo subito nel circus e fargli fare esperienza in Toro Rosso, gli abbia permesso di bruciare le tappe, “Se valutiamo il tempo che ha trascorso in pista non c’è poi tanta differenza tra Max ed i piloti che sono arrivati in Formula 1 ad un’età maggiore”.
Newey, fa un confronto con Kimi Raikkonen, affermando che il finlandese quando arrivò in Mclaren, non aveva le doti di leadership di Verstappen. “All’epoca Kimi era un vero novellino, non era in grado di guidare una squadra né di essere il numero uno indiscusso. Solo nel 2005 è diventato il leader del team, ma nonostante la sua età non aveva la stessa preponderanza che Max ha oggi”.
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