Al termine del weekend di Imola si è sentito molto parlare del “Patto Concordia“. Quest’ultimo è un patto stipulato nel 2021, che durerà fino al 2025. Vista la pandemia, i team ricevevano una quota pari al 50% delle entrate della F1, andando via via ad abbassarsi quando quest’ultime sono aumentate di fatturato. Nel 2023 i ricavi hanno superato i 3 miliardi di dollari e i team si sono divisi il 45% di questa somma.
Vista la sua partecipazione fin dall’inizio della storia della F1, la Ferrari riceve un bonus indipendentemente dai risultati ottenuti in pista. A differenza della Rossa, tutti gli altri team ricevono una quota pari ai risultati ottenuti durante il campionato. Secondo l’attuale Patto della Concordia, la Ferrari riceve almeno il 5% dell’intero montepremi se questo non è maggiore di 1,1 miliardi di dollari. Se il montepremi dovesse superare questa cifra, la quota della Ferrari aumenterebbe con un meccanismo di scala mobile. Tuttavia, l’incremento non può superare il 10% se il montepremi totale supera 1,6 miliardi di dollari.
Dal 2026 questo potrebbe però cambiare: la Ferrari manterrebbe in ogni caso un bonus del 5%, ma verrà tolto il meccanismo di scala mobile in caso la quota dovesse superare l’1,1 miliardi di dollari di montepremi. Questo bonus riconoscerebbe comunque il valore storico che la Ferrari apporta alla F1.
In questi giorni il Patto Concordia è in via di definizione, e le squadre sono chiamate a votare per decidere le sorti del patto a partire dal 2026. Al termine del Gran Premio di Imola, durante la conferenza stampa dei Team Principal, anche Vasseur si è espresso a riguardo. Il francese ha dichiarato: “Puoi tranquillamente fare la domanda, ma sai benissimo che non ti risponderò mai. Posso solo dirti che tutti collettivamente abbiamo svolto un buon lavoro per la F1 oggi”.