Dal 2019 al presente, fino ai possibili scenari 2026-2027
Quando Charles Leclerc è stato annunciato in Ferrari per il 2019, molti hanno letto in quella scelta un segnale fortissimo: a Maranello, per la prima volta dopo anni, si puntava davvero su un giovane da crescere come uomo-simbolo del futuro. Sette anni dopo, la storia tra il monegasco e la Rossa è diventata un romanzo complicato: picchi altissimi, delusioni brucianti, statistiche da top driver… ma ancora nessun titolo mondiale.
Di seguito analizziamo stagione per stagione il suo percorso in Ferrari, fino alle voci sul futuro e al nodo 2026-2027.

2019 – L’esplosione: vittorie, pole e il “nuovo predestinato”
Il 2019 è l’anno dell’esplosione definitiva di Leclerc. Al primo anno in Ferrari, accanto a Sebastian Vettel, Charles chiude 4° nel mondiale con 2 vittorie (Spa e Monza), 10 podi e ben 7 pole position, più di chiunque altro in quel campionato.
Soprattutto, c’è un dato simbolico: vincere a Monza riportando la Ferrari al successo davanti ai tifosi dopo anni. In pochi mesi il monegasco passa da “giovane promessa” a pilota attorno a cui costruire il futuro. L’impressione generale è che, con una macchina da titolo, lui ci sia già.

2020 – L’anno del crollo tecnico
Il 2020 è il contraccolpo. La Ferrari paga il prezzo dell’accordo con la FIA sulle power unit e si ritrova con una monoposto lenta sul dritto e difficile da guidare. Nonostante una macchina oggettivamente non competitiva, Leclerc porta a casa 2 podi e un insospettabile 8° posto nel mondiale, spesso tirando fuori risultati che la SF1000 non meriterebbe.
Questa stagione cementa un’immagine: Charles come pilota “da miracoli”, capace di massimizzare il minimo. Ma la sensazione è di un talento sprecato in una fase di crisi tecnica.
2021 – La Ferrari in ricostruzione
Con l’arrivo di Carlos Sainz, la Ferrari entra in una fase di transizione. Il 2021 serve per rimettere in ordine la struttura tecnica e preparare l’assalto al nuovo regolamento 2022. Leclerc chiude 7° nel mondiale, con 2 pole (Monaco e Baku) ma nessuna vittoria.
È un anno di alti e bassi, segnato anche da episodi sfortunati (la pole di Monaco senza poter partire in gara è quasi un simbolo della sua carriera in rosso: velocità pazzesca, ma spesso non accompagnata da un lieto fine).
2022 – La grande illusione del titolo
Il 2022 sembra, finalmente, l’anno buono. Nuovo regolamento tecnico, Ferrari competitiva dall’inizio: Leclerc vince in Bahrain, Australia e Austria e firma 9 pole position in stagione, il dato più alto della sua carriera e dell’intero campionato.
Per qualche gara è in piena lotta iridata con Max Verstappen. Poi, però, il castello crolla: errori strategici, qualche sbavatura del pilota, problemi di affidabilità e un Red Bull che cresce in modo devastante. Charles chiude 2° nel mondiale, con 308 punti e 11 podi, ma la sensazione è di un’occasione gigantesca mancata più dal team che dal pilota.
2023 – Il talento c’è, la macchina no
Il 2023 vede una Ferrari meno competitiva rispetto all’inizio del 2022. Leclerc raccoglie 6 podi e 5 pole, ma nessuna vittoria, chiudendo 5° in classifica.
È l’anno in cui la narrativa cambia: da “Ferrari vicina al titolo” a “Ferrari che rincorre”. Nonostante ciò, i numeri in qualifica confermano Leclerc come uno dei migliori sul giro secco dell’intera griglia.
2024 – Il riscatto (parziale): vittorie e il sogno Monaco
Nel 2024 la Ferrari ritrova competitività: Leclerc conquista 3 vittorie e 3 pole, con 13 podi e 356 punti, numeri da stagione di altissimo livello.
Il momento più intenso è la vittoria nel Gran Premio di Monaco, il suo GP di casa, tanto atteso e finalmente arrivato dopo anni di sfortune clamorose nelle stradine del Principato.
Nonostante questo, la Ferrari non è ancora la macchina dominante che servirebbe per un titolo: Red Bull e, sempre più, McLaren restano i riferimenti principali.

2025 – L’era Hamilton e l’incubo McLaren
Nel 2025 arriva Lewis Hamilton in Ferrari, formando con Leclerc una delle coppie più forti sul piano dei nomi. Ma la realtà in pista è più dura: McLaren domina il mondiale con Norris e Piastri, Red Bull resta fortissima e Ferrari fatica persino a vincere una gara.
Leclerc riesce comunque a mettere in mostra la solita velocità in qualifica, firmando la pole in Ungheria nel 2025, la 27ª della sua carriera, ma senza trasformarla in un cambio di passo per il mondiale.
Il Ferrari-Leclerc “versione 2025” è la fotografia di tutta la sua avventura in rosso: un pilota da vertice assoluto, ma inserito in un contesto tecnico che raramente è stato il migliore del lotto.
Il nodo contrattuale: legame lungo, clausole e futuro
All’inizio del 2024 Leclerc firma un rinnovo pluriennale con la Ferrari, che va ben oltre la scadenza del precedente accordo (inizialmente fissato a fine 2024). Le cifre precise e la durata esatta non vengono ufficializzate, ma più fonti indicano un impegno che arriva almeno fino al 2028-2029, con clausole legate alle prestazioni che gli permetterebbero di riconsiderare il futuro dopo il 2026.
Tradotto: il matrimonio con la Ferrari è solido sulla carta, ma non blindato al 100%. Se il progetto 2026 dovesse rivelarsi non all’altezza di un mondiale, i margini per una separazione anticipata esistono.
2026 – Nuovo regolamento, “ultima chiamata” per la Ferrari?
Il 2026 porterà un cambiamento radicale di regolamento, soprattutto sulle power unit e sull’efficienza aerodinamica: sarà una sorta di “reset” tecnico, come lo è stato il 2022. Proprio per questo, per Ferrari e per Leclerc quel pacchetto regolamentare somiglia a un’ultima grande occasione per riallinearsi al vertice.
Se la Ferrari centrasse il progetto, Leclerc avrebbe tutte le condizioni per restare: squadra storica, status di primo riferimento sportivo, tifoseria tutta dalla sua parte e potenziale per finalmente giocarsi il titolo in modo continuativo. Se invece la Rossa dovesse fallire anche questo salto, le clausole prestazionali nel contratto diventerebbero improvvisamente interessanti.
2027 e oltre: lo scenario Aston Martin
Negli ultimi mesi sono aumentate le voci di un possibile futuro di Leclerc in Aston Martin, specialmente a partire dal 2027. Alcuni report suggeriscono che il team di Lawrence Stroll, forte dell’alleanza con Honda e di investimenti pesantissimi sul personale (Adrian Newey), fabbrica e simulatore, stia monitorando con attenzione la situazione contrattuale del monegasco.
Uno scenario ipotetico potrebbe essere questo:
- Se la Ferrari 2026-2027 non è da titolo: Leclerc potrebbe attivare le clausole per liberarsi anticipatamente e guardare ad alternative. Aston Martin, con un progetto Honda pienamente maturo dal 2026 in poi, sarebbe una delle destinazioni più logiche, soprattutto se a Silverstone cercassero un leader assoluto accanto a Lance Stroll.
- Se invece la Ferrari “svolta”: un pacchetto competitivo, magari con Leclerc finalmente in lotta costante per il mondiale piloti, renderebbe molto meno probabile un suo addio nel breve periodo. In quel caso, Aston Martin dovrebbe guardare altrove per trovare il proprio uomo di punta.
Per ora, comunque, siamo nel mondo delle ipotesi: nessun accordo ufficiale, solo contatti, indiscrezioni e un contesto di mercato piloti che, con il nuovo regolamento, sarà in continuo movimento.
Bilancio dei sette anni in rosso
Guardando al periodo 2019-2025, il bilancio di Charles Leclerc in Ferrari è paradossale:
- Statistiche da fuoriclasse: oltre venti pole position totali (27 entro il 2025, con picco di 9 nel solo 2022), molte vittorie, una costanza di velocità in qualifica raramente eguagliata in era moderna
- Meno titoli di quanto meritato: nessun mondiale vinto, un solo vero anno “da titolo” (2022) sprecato in gran parte per limiti del team.
- Carisma e centralità nel progetto Ferrari: per i tifosi, Leclerc è diventato il volto della Rossa post-Vettel, simbolo di una generazione che vuole riportare il Cavallino ai fasti di Schumacher.
In definitiva, questi sette anni raccontano la storia di un pilota che ha dato tanto alla Ferrari e che, allo stesso tempo, continua ad aspettare che la Ferrari gli dia la macchina che merita.
Conclusione: stare o andare?
Il punto chiave dei prossimi anni sarà semplice: la Ferrari 2026-2027 sarà finalmente un’auto da mondiale?
- Se la risposta è sì, Leclerc non avrà alcun motivo sportivo per abbandonare una squadra di cui potrebbe diventare una vera leggenda.
- Se la risposta è no, un suo approdo in un team emergente come Aston Martin (magari in piena era Honda e con Lance Stroll come compagno) non sarebbe affatto fantascienza, ma l’evoluzione logica di un campione che cerca, legittimamente, un contesto vincente.
Per ora, però, la storia di Charles Leclerc è ancora scritta in rosso Ferrari. Il resto dipenderà da ciò che succederà, soprattutto, a partire dal 2026.
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