Una gara bellissima in pista ancora una volta “disintegrata” dalla gestione regolamentare “cervellotica” da parte della Federazione, con colpevoli ritardi nei verdetti e un’applicazione dei regolamenti “una tantum”.
Ma così si uccide il Motorsport…

Al momento in cui scriviamo (ore 18) Max Verstappen prima e Charles Leclerc poi vengono ascoltati dagli steward di gara sul “fattaccio” che ha irrimediabilmente segnato un Gp d’Austria fino a quel momento meravigliosamente combattuto sia ai vertici che nelle posizioni utili per i punti.

Una gara completamente scevra da quella “noia” vista finora, “grazie al caldo” che ha permesso a team come Ferrari, Red Bull, Haas, Alfa Romeo, di riuscire finalmente a sfruttare le gomme Pirelli, mandandole in temperatura corretta d’utilizzo, mentre Mercedes, fino ad allora perfetta, ha mostrato quei surriscaldamenti delle posteriori visti già nel 2018 (ma è normale che un monofornitore di pneumatici funga in tal modo da “ago della bilancia” nei valori delle vetture in pista? Sentire le dichiarazioni stampa di Mario Isola, responsabile pista Pirelli, mentre si affanna giustificare ciò fa quasi tenerezza…).

Ma tutto evidentemente “stava filando troppo liscio” agli occhi dei veri appassionati di Motorsport…

Così, a 2 giri dalla fine, quando Max Verstappen, in portentosa rimonta, accompagna con una “gentile”(eufemismo) ruotata uno “stoico” Charles Leclerc, in lotta con pneumatici oramai alla frutta, oltre i limiti della pista, la “cervellotica” Federazione manda in onda una scena, se vogliamo, ancor più irrispettosa nei confronti degli appassionati e dello sport stesso rispetto a quanto già visto due gare fa in Canada.

Non si esprime direttamente con una decisione, manda sul podio da vincitore Verstappen e relega le frustrazioni di Leclerc sul secondo gradino del podio.
Risultato? Confusione e strascichi polemici che ci diranno chi avrà vinto il Gran Premio D’Austria di F1 solo molte ore dopo la sua conclusione. E senza sapere con quale metodologia verranno applicati i regolamenti.

Detto che, in un mondo ideale, quello intercorso tra i “giovani rampanti” (viste le prestazioni notevoli) olandese e monegasco, potrebbe essere catalogato come normale incidente di gara, sono i precedenti creati dai commissari Fia negli anni passati, così come negli scorsi Gp di Canada e Francia, a esigere che questi “fantomatici” regolamenti vengano applicati con uguale metro di giudizio.

Per questo, come ribadito con forza anche dal Team Principal Ferrari Mattia Binotto, Verstappen dovrebbe (a malincuore) ricevere una penalità analoga a quelle comminate a Vettel in Canada e Ricciardo in Francia (Verstappen infatti, come mostrato chiaramente dai video, non lascia a Leclerc adeguato spazio in pista e “forza” il ferrarista con una decisa ruotata oltre il track limit a vetture affiancate), rimettendo Charles sul gradino più alto del podio.

Senza quindi avere ancora certezza sul risultato della gara, e senza un regolamento chiaro, che andrebbe riscritto da cima a fondo (come richiesto da team e piloti) per favorire i duelli in pista senza “castrarli”, sanzionando solo ciò che va ben “al di là” della giusta race netiquette utilizzata in altre categorie, come potranno la Fia e Liberty Media far appassionare a questo sport sempre più persone?

Di certo tutto questo al grande Niki Lauda, a cui questo Gran Premio di casa era dedicato, non sarebbe piaciuto per nulla…

 

Di Giuseppe Saba (Twitter: @saba_giuseppe)

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