Il venerdì di Monte Carlo regala un sorriso a Charles Leclerc e alla Ferrari. Nonostante si tratti solo di prove libere, il primo giorno del weekend nel Principato ha mostrato una SF-25 sorprendentemente competitiva su un tracciato che, sulla carta, doveva metterne in luce i punti deboli. McLaren resta in agguato, pronta a lottare, mentre Max Verstappen si mantiene cauto ma fiducioso, puntando a colmare il divario nei prossimi giorni.
Ferrari si prende la scena
“Non mi stupirei se la Ferrari fosse la macchina da battere a Monaco”, aveva dichiarato Andrea Stella poco prima dell’inizio delle FP1, sorprendendo gli addetti ai lavori. Solo pochi giorni prima, Leclerc stesso aveva avvertito che il circuito monegasco avrebbe evidenziato le fragilità della monoposto. E invece, la Rossa ha stupito tutti: miglior tempo di giornata per Leclerc, che ha girato con costanza e naturalezza, affiancato da Lewis Hamilton tra i protagonisti.
I tempi non sono ancora abbastanza per incoronare Ferrari favorita in qualifica, ma mostrano un’auto più performante del previsto. La SF-25 si distingue nel primo settore, dove Leclerc rifila oltre un decimo alle McLaren, affrontando al meglio le curve più veloci del tracciato. Ma il vero segnale arriva dal fatto che la Ferrari riesce a tenere il passo anche nei tratti lenti, solitamente critici per Maranello.
Monaco stravolge gli equilibri
Le caratteristiche uniche del circuito monegasco sembrano aver rimescolato le carte. Il tracciato, privo di lunghi rettilinei, ha permesso a Ferrari di aggirare il problema del fondo e della rigidità delle sospensioni che aveva penalizzato le precedenti uscite. Le SF-25 hanno potuto adottare un assetto più morbido, migliorando l’aderenza meccanica e adattandosi meglio alle asperità dell’asfalto.
Come ha spiegato Stella, a Monaco è importante che le ruote seguano bene l’asfalto, cosa che una vettura troppo rigida non riesce a fare. Con meno vincoli sul consumo del fondo, Ferrari ha ritrovato competitività e una maggiore armonia con il tracciato.
McLaren insidia, Verstappen non molla
Oscar Piastri si è inserito tra le due Ferrari, a soli 38 millesimi da Leclerc, grazie anche a condizioni di pista più favorevoli nel suo giro veloce. McLaren si conferma temibile, specialmente nel secondo e terzo settore. Serve però migliorare il primo tratto, dove paga ancora qualcosa rispetto alla concorrenza.
Dietro, Max Verstappen chiude decimo ma non perde fiducia. Dopo una buona FP1, la Red Bull ha cercato nuovi equilibri nella seconda sessione, forse spingendosi troppo oltre nei cambiamenti. L’olandese però è ottimista: “Possiamo avvicinarci”. Da non sottovalutare neanche le Racing Bulls, molto incisive nel settore centrale con Liam Lawson.
Qualifica cruciale, ma la strategia sarà decisiva
Tutti concordano: la qualifica sarà ancora una volta determinante. Tuttavia, l’introduzione dell’obbligo del doppio pit stop aggiunge un nuovo livello strategico alla gara. Le simulazioni con carico di benzina vedono Leclerc e Hamilton in evidenza, anche se Leclerc ha girato con la mescola dura, l’unico tra i big a provarla su lungo stint.
Interessante notare come Ferrari e Red Bull abbiano risparmiato meno gomme dure rispetto a McLaren e Mercedes, scelta che potrebbe rivelarsi cruciale domenica. Le strategie, i giochi di squadra e le condizioni in evoluzione potrebbero rendere la gara molto più tattica del previsto.
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