La notizia è frusciata tra i paddock e ha finito per generare prevedibilissime discussioni. Sergio Perez sarebbe stato già messo da parte dalla Red Bull che starebbe pensando di affiancare a Max Verstappen asso pigliatutto per il 2024 o il due volte campione del mondo ora all’Aston Martin Fernando Alonso o il talentuoso giapponese dell’Alpha Tauri Yuki Tsunoda.
Qualche giorno fa ne riferì il giornalista spagnolo Albert Fabrega aggiungendo di non volere credere che la scuderia campione del mondo voglia liberarsi del messicano. Tanto più che, al netto di un Verstappen inaccessibile da qualunque altro driver concorrente per la schiacciante e imbarazzante superiorità evidenziata, occupa attualmente il secondo posto con 258 punti.
Certo, il ruolo di vicecampione del mondo non può ancora rinchiuderlo in cassaforte avendo l’eptairidato Lewis Hamilton su Mercedes a trentadue punti a insediarglielo. Ciò, però, non pare andare minimamente a inficiare il mondiale di discreta levatura da lui disputato. Tra alti (molti) e bassi (pochi, come i ritiri in Giappone e in Messico davanti al suo pubblico) e con due vittorie in Arabia Saudita e Azerbaijan che avevano dato l’illusione di una sua capacità di contrastare lo strapotere del suo compagno di squadra motoristicamente onnivoro.
Del resto stabilire il confronto tra Perez e Verstappen appartiene al regno dell’improprio. Perché, sostituendo un qualsiasi nome al suo, ciascun corridore, detto ut supra, ne uscirebbe a pezzi, Classifica docet. Il termine del confronto è quindi da spostare tra il messicano e il resto della concorrenza al netto dell’olandese trititolato. E, anche in questo caso, classifica docet. Perez secondo, tutti gli altri alle sue spalle.
Resta quindi da vedere a quale criterio di paragone si riferirà la Red Bull. Perez- Verstappen o Perez- resto dei titolari del volante del circus? In ambedue i casi, la decisione della scuderia che si è appena assicurata il titolo mondiale di appiedarlo, qualora fosse confermata, sarebbe di quelle destinate a fare fortemente discutere.
Lo scorso campionato il messicano terminò terzo alle spalle di Verstappen e del ferrarista Charles Leclerc. Quest’anno , giungendo secondo, si migliorerebbe. E a questo punto la logica chiede strada, in senso generale: è concepibile che un pilota in crescita sia fatto accomodare fuori dalla porta con un bigliettino con scritto “è stato bello, ma ora le nostre strade si dividono?”.