Hamilton acciuffa la vetta del Mondiale Piloti con una gara dominata in lungo e in largo, “scortato” dal compagno Mercedes Bottas.
Vettel porta a casa un podio fondamentale (dovendo far fronte anche ad un problema tecnico, che ne ha condizionato la seconda parte di gara e causato un “lungo” alla Prima Variante) per mantenere la “speranza mondiale” intatta, ma occorrerà tanto altro “lavoro sodo” (efficace come quello finora svolto) a Maranello.

Una Mercedes che ha voluto intensamente “dominare” Monza (facendolo anche con una certa “arroganza”, visto il giro di rientro effettuato dalle due Frecce d’Argento affiancate “in parata”), nei giorni in cui la Ferrari festeggiava la sua storia settantennale.
Una Ferrari che solo per metà del primo giro ha potuto combattere con la Mercedes “meno veloce” (quella di Bottas), con Kimi Raikkonen, ma che poi, tra Parabolica e rettilineo d’arrivo, ha dovuto cedere alla maggior cavalleria della Power Unit Mercedes (l’ultima specifica annuale, quella che, grazie alla “furbata” di Spa, potrà consumare 1.2 litri d’olio/100Km per aumentare le sue prestazioni).
La Scuderia di Maranello, nonostante l’assetto aerodinamico scarico (solo la Red Bull sembrava avere meno ala), accusava, al netto delle scie, 10Km/h in meno di velocità rispetto ai motorizzati Mercedes.
Inoltre, il minore carico aerodinamico non faceva sfruttare al meglio alla SF70-H i due compound di pneumatici portati qui dalla Pirelli (soprattutto quello High-Working Range Yellow Soft, che, lavorando ad un più alto range termico, avrebbe beneficiato di un maggior carico alare).
Il risultato sono stati l’oltre mezzo minuto di gap accumulato sul traguardo dalle Mercedes, dovendosi, oltretutto, “guardare le spalle” dall’arrembante ritorno della Red Bull di Ricciardo (su strategia gomme differente, invertita rispetto agli altri, di Soft-SuperSoft).
Da notare il gran passo mostrato dalla Red Bull oggi, che, con una vettura progettata per essere low-drag, su una pista del genere (usufruendo probabilmente di un upgrade alla P.U. Tag Heuer/Renault) si è esaltata (in attesa di un’altro circuito che potrebbe sposarsi al meglio con la RB13, come quella di Singapore).
La buona notizia, per le Rosse, è che con Monza dovrebbero essere terminati i circuiti “ostici” alla monoposto di Maranello, con l’arrivo, tra due settimane, di una pista da massimo carico (quindi ideale per la monoposto del Cavallino) come quella di Singapore.
Ma sarà necessario, per i tecnici della Gestione Sportiva, portare dei miglioramenti sostanziali alla SF70-H, soprattutto in merito alla Power Unit, che, con la sua ultima iterazione stagionale, dovrà trovare quella potenza mancante nei confronti di Mercedes, facendo fronte al minor consumo d’olio lubrificante concesso dalla recente modifica regolamentare (0.9 litri/100Km).
Inoltre, andrà investigata la debacle avvenuta con le gomme da bagnato “full-wet”  Cinturato Pirelli (mescola troppo dura? Pressioni di gonfiaggio troppo basse?), in vista di Gran Premi, come Malesia, Giappone, ed USA (ad Austin) dove la pioggia è sempre in agguato.
La lotta Mondiale (con Hamilton ora a +3 su Vettel), rimane comunque più aperta che mai.

di Giuseppe Saba (Twitter: @saba_giuseppe)

 

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