Sono giorni caldi per il rinnovo del Patto della Concordia, anche se Toto Wolff, per conto di Mercedes non vuole firmare l’accordo.

Vince, anzi domina in pista, da anni e non da oggi e vuole fare lo stesso anche fuori dalla pista. Stiamo parlando di Toto Wolff, per conto della Mercedes ovviamente, che non sazio del dominio del suo team vuole dominare anche politicamente nel panorama dalla Formula Uno.
In questi mesi, infatti, si sta giocando un’importante partita politica tra team e Liberty Media per il rinnovo del Concordia Agreement, un patto che regola gli accordi commerciali della F1. Tutti i team, di fatto, nei negoziati puntano ad ottenere proventi sempre maggiori, mentre Liberty sarebbe per una spartizione più equa della “torta”.
Ad oggi, queste trattative vedono team come Ferrari soddisfatti dei negoziati e degli accordi ottenuti, mentre lasciano Mercedes delusa a causa del mancato riconoscimento del proprio valore in questo accordo. Per questo, ad oggi, Toto Wolff non sembra intenzionato a firmare il rinnovo del Patto della Concordia.

Come detto, Liberty Media vorrebbe una divisione dei ricavi più equa, per ridurre le disparità tra i vari team.
I team invece, guardano solamente ai loro interessi.
Tra questi, meglio di tutti, lo ha fatto Ferrari che ha mantenuto il suo diritto di veto nel processo decisionale della F1, oltre a garantirsi quasi il 40% dei ricavi totali della categoria, in virtù del suo ruolo di team “storico”.
Di fatto, un gran riconoscimento a quello che è il valore, immenso, del Cavallino per la F1.

Questo, in realtà, è quello che vorrebbe anche Toto Wolff: veder riconosciuto il valore del suo team per quanto fatto negli ultimi anni e il valore di Lewis Hamilton (non sottovalutatile per la popolarità dello sport).
Ad oggi però, Liberty Media, che si è piegata alla volontà di Ferrari, sembra non voler fare lo stesso con Mercedes.

Proprio per questo, Toto Wolff si è detto deluso dalle trattative e non intenzionato a firmare il rinnovo di questo accordo.
Non solo, ma per fare pressione sui promoter, ha anche parlato di un possibile ritiro a fine anno del team Mercedes dalla F1.

Per prima cosa, in un’intervista rilasciata nella giornata di Venerdì, il manager Austriaco ha esposto il suo punto di vista sulla divisione dei ricavi.
Nel dettaglio ha aperto ad una distribuzione più equa degli introiti.

Toto Wolff

“Questo accordo coinvolge 10 team, per cui è normale che ognuno curi il propri i propri interessi. Noi di Mercedes abbiamo chiarito che siamo soddisfatti riguardo a una distribuzione più equa del montepremi. Questa è una cosa che ci trova d’accordo”.

Rispetto alle trattative però, il team principal del team di Stoccarda, ritiene che Ferrari e Red Bull abbiano, in qualche modo ottenuto quanto volevano. Mercedes invece, ad oggi, non vede riconosciuto il suo valore e quello del suo pilota, essendo così la vittima di questi negoziati.

“Siamo la vittima più grande sul lato economico. Ferrari ha mantenuto un vantaggio. Red Bull bilancia con AlphaTauri. Quindi siamo noi a essere i più danneggiati. Credo che Mercedes abbia dato un contributo notevole a questo sport negli ultimi anni. Siamo stati competitivi in pista, ma abbiamo anche il pilota che ha l’appeal più alto a livello globale. Abbiamo la sensazione che, pur essendo in trattative, non siamo stati trattati come dovuto”.

Detto questo,.Toto non ha intenzione di accettare questi accordi. Una firma a questo Patto potrebbe arrivare, da parte di Mercedes, solo con la riapertura delle trattative dalle quali il team della Stella potrebbe ottenere maggiori benefici.
Finora però, gli altri team non sembrano disposti a sedersi nuovamente attorno ad un tavolo per discutere.

Per noi ci sono un sacco di argomenti ancora aperti che sono legali, commerciali e sportivi. Dal nostro punto di vista non siamo pronti a firmare il Patto della Concordia. Quanto potremo impiegare per trovare un accordo e firmare? Dipenderà dagli altri. Se i team sono disposti a sedersi a un tavolo, affrontare gli argomenti più spinosi, discuterne e magari arrivare a un compromesso, allora penso che si possa firmare in fretta. Ma non ho visto ancora ciò”.

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