Il team di Brackley è finalmente riuscito a togliere la ruota anteriore destra dalla Mercedes W12 di Bottas, che ha causato il suo ritiro durante il GP di Monaco mentre era in lotta tra Verstappen e Sainz

L’inizio di campionato di Valtteri Bottas è sembrato un po’ sottotono rispetto alle partenze degli anni scorsi. Lewis Hamilton, stimolato da un super Max Verstappen, ha tirato fuori sempre il massimo dalla W12 fino a Barcellona. A Monaco il finlandese, con il campione del mondo che faticava nelle retrovie, aveva l’occasione di recuperare diversi punti sul campione del mondo, più in ottica morale che sogni iridati. Ma al 30° giro, durante il primo e probabilmente unico cambio gomme, la Mercedes non è riuscita a togliere la soft anteriore destra. Nonostante i migliori sforzi il team ha dovuto comunicare il ritiro al pilota, in corsa per il secondo posto.
Inizialmente era sembrato un errore del meccanico che nella peggiore delle ipotesi fanno perdere, anche se preziosi, solo pochi secondi. Vedere però il pilota slacciarsi le cinture e avviarsi verso il ritiro definitivo ha fatto capire fin da subito che il problema era più grave del previsto; tanto che la monoposto è stata carica per Brackley ancora con la ruota inserita.



Lo stesso Allison ha rivelato che il dado della ruota era ancora bloccato dopo la gara e che la rimozione sarebbe avvenuta direttamente in fabbrica utilizzando attrezzature specializzate.

Due giorni dopo la fine della gara, martedì mattina alle 09:59, la Mercedes ha condiviso sui social media ufficiali il video che mostrava finalmente lo sbloccaggio dello pneumatico dalla vettura n°77 di Valtteri Bottas.

James Vowles, Chief strategist della Mercedes AMG ha dichiarato: “I nostri dadi vengono chiamati “prigionieri” perché vengono mantenuti all’interno della ruota e del pneumatico, quindi quando la ruota si stacca, il dado va con esso. Questo dado deve tenere una ruota sulla macchina in modo che possa far fronte a forze di 5 g in frenata e anche lateralmente. È un’enorme quantità di forza che attraversa l’asse e il dado. Di conseguenza”, ha continuato l’ingegnere: “La pistola è incredibilmente potente, in modo tale che puoi effettivamente vedere i meccanici che devono trattenersi a terra altrimenti vengono ruotati con essa allo stesso tempo.
Una delle cause analizzate potrebbe anche essere l’ingresso non perfettamente lineare della monoposto sulla zona pit stop, reso ancora più complicato per gli spazi angusti della corsia di Monaco: “Quello che è successo è che siamo arrivati ​​leggermente angolati, quindi la presa era leggermente angolata rispetto al dado e, di conseguenza, invece di distribuire il carico su tutto il dado era su una sezione più piccola. Questa forza ha strappato via il metallo dal dado. Di conseguenza non siamo stati in grado di rimuoverlo.”

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