Una modifica degna di nota anche se forse non adeguata al periodo dell’anno.

In vista degli ultimi appuntamenti del campionato, Ferrari, che risulta la grande sconfitta dell’anno 2018 a meno di una stoccata inaspettata, presenta un fondo vettura migliorato e, parere personale, opportuno per il circuito delle Americhe.

Austin, come visto nell’articolo di analisi del circuito (LINK ALL’ARTICOLO), è una pista molto difficile e non sarebbe una buona idea sacrificare le molte curve lente, dove serve avere tanta deportanza, per agevolare i rettilinei. Da questo punto di vista, ridurre l’inclinazione degli alettoni per ridurre la forza che l’aria preme sulle vetture, aiuterebbe a migliorare le velocità massima, ma non la percorrenza in curva.

Bisogna studiare un altro metodo per ridurre l’impatto che il flusso genera sulle superfici della macchina perché, come appena detto, diminuire gli sforzi per la generazione di deportanza, non è proprio la strada giusta.

Ecco quindi che la squadra di Maranello pensa di inserire alette sui fianchi del fondo piato; alette che, accoppiate alle fessure lungo gli stessi bordi, permettono all’aria di allargare verso l’esterno della traiettoria. quale potrebbe essere una plausibile conseguenza?

A colpo d’occhio si direbbe che il flusso riesce ad aggirare meglio lo pneumatico posteriore. In fondi, fra tutti questi fondi piatti, sembrava persino strano che nessuno ci avesse ancora pensato.

La riduzione dell’intensità degli impatti tra flusso e pneumatico è un grande guadagno in termini di velocità, essendo la ruota una dei principali generatori di resistenza aerodinamica di una monoposto da formula 1. Le sue forme tozze e le sue dimensioni generose parlano da sole. Il concetto, riferendosi a quanto appena detto, non risulta neppure nuovo e innovativo. Già sulle ali frontali è sempre stato possibile osservare una serie di deviatori che permettessero alla corrente fluida di aggirare le ruote sterzanti. Da questo punto di vista, Ferrari è stata scaltra e, come ci si aspetterebbe da una squadra di questo calibro, avanti a tutti.

È per questo che la nota di rammarico evidenziata ad inizio analisi non è cancellabile. Ricordando gli ottimi risultati lungo tutto l’anno, è un peccato vedere certe modifiche di sostanza comparire solo ora.

Assieme all’alettone frontale, nella scuderia del cavallino hanno ritoccato con mano pesante tutta l’aerodinamica dell’auto.

Peccato che, molto probabilmente, oramai è molto tardi.

Dall’ing. Alberto Aimar.

 

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