Nel corso degli ultimi GP di Formula1 , i fan seduti nella poltrona di casa, hanno avuto modo di ammirare una nuova particolare inquadratura che, tramite una telecamerina piazzata nel casco del pilota – in quel caso di Fernando Alonso a Spa e di George Russel a Monza – hanno potuto mostrare al mondo intero il loro punto di vista.
Questi due esperimenti è chiaro che faranno parte di un progetto più ampio, in quanto, dalla prossima stagione, Liberty Media vorrebbe introdurre questa particolare e suggestiva camera a tutti i piloti, per cercare di ampliare e migliorare la produzione televisiva.

Nell’intenzione di Liberty Media, gli spettatori abbonati al pacchetto F1TV – purtroppo non ancora disponibile in Italia – potranno avere il piacere, a partire dalla prossima stagione, di poter guardare una intera gara dal casco del proprio pilota preferito; un modo molto stimolante per poter osservare la gara e per poter vivere i duelli in pista in maniera più dinamica.
L’obiettivo da parte di David Locke, produttore esecutivo della Formula1, è quella di iniziare per mezzo di una graduale escalation, iniziando dalle sessioni di prove libere – su un numero limitato di piloti – per poi installarla nei caschi di tutti corridori.
“Abbiamo sempre voluto farlo in gara” ha dichiarato Locke “nelle sprint o nelle sessioni di qualifica, perché abbiamo la consapevolezza che si tratti di uno strumento potente […] ad esempio quando stai costruendo quell’ultimo giro in Q2 o Q3. Ma il tutto è nelle mani delle scuderie che ci aiuteranno ad integrarlo nel nostro sistema produttivo”.



Il punto di vista del pilota è un qualcosa che si pensa sin dalla gara di Spa del 1994, quando fu fatta installare al pilota della Tyrrell Mark Blundell. Oggi, grazie all’evoluzione tecnologica, essa è diventata uno standard per parecchi campionati – vedasi Formula Indy e Formula E – che la utilizzano da molti anni, ed anche la Formula1 non vuol essere da meno.
La telecamera di Fernando Alonso, però, in quel di Spa ha riscontrato dei problemi, ed è uno degli elementi in cui, il team di David Locke, dovrà lavorare più duramente sin da subito.
“Si tratta di lavorare a stretto contatto con i team, per capire che possibilità abbiamo di usarla durante la gara”. Infatti, i caschi, prima di essere adottati di queste speciali videocamere devono essere omologati, andando a rispettare determinati requisiti di sicurezza che è stato il vero motivo del perché queste telecamere non sono state adottare già da prima.  

La Driver’s Eye è sviluppata dalla Racing Force, società che possiede la Bell Helmets – uno dei brand di caschi più famosi al mondo – e Zeronoise, società di apparecchi telecomunicativi, che stanno lavorando da parecchi anni a stretto contatto per poter garantire la massima sicurezza e la massima qualità della camera.
Questo è un altro dei motivi che stanno causando questo ritardo nell’installazione nei caschi, in quanto molti piloti utilizzano delle protezioni di marchi diversi dalla Bell che non supportano, ancora, questa tecnologia. Pertanto l’assistenza data da Alpine con Fernando Alonso – che indossa, appunto caschi della Bell Helmets – e di George Russel sono state fondamentali per iniziare con questa virtuosa sperimentazione produttiva.
La Williams è sembrata felice di permettere al giovane talento inglese di utilizzare la “Driver’s Eye” durante le prove libere e la qualifica sprint di Monza col difetto, però, che essa ha potuto mostrare il cruscotto in modo così chiaro – infatti la Williams vorrebbe che le informazioni contenute all’interno possano essere oscurate in futuro come già accade in Formula E.
Nonostante alcuni accorgimenti da fare nella qualità dell’immagine, la Driver’s Eye si è rivelata un successo, e Locke pensa di portarla in altre date dal campionato, nell’augurio che possa iniziare a far parte della “suite” delle onboard camera.

Infine, il produttore esecutivo ha dichiarato che la Formula1 e la sua produzione televisiva trovano in questo una enorme sfida: “Capire come raccogliere dati dalle auto in movimento senza alcun ritardo fa parte dell’attuale processo di apprendimento. Ecco perché stiamo testando questi sistemi con la volontà di migliorare”, ribadendo che il futuro di questo progetto sarà di passare all’intero weekend di gara con più macchine e piloti dotati di queste speciali camere.
Locke conclude l’intervista indicando l’incidente di Russel e Bottas di Imola come un buon esempio del ruolo che può avere questa particolare camera, oltre che, quello di aumentare l’offerta televisiva attraverso dei replay suggestivi o, addirittura, di poter vedere una intera sessione attraverso il punto di vista del proprio pilota preferito.

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