E’ stato quasi completato il calendario delle presentazioni delle monoposto che prenderanno parte al Mondiale di Formula 1 2024.
Potremo quindi vedere – McLaren a parte poiché la scuderia di Woking l’ha già presentata in maniera abbastanza sorprendente il 16 Gennaio – le nuove livree delle squadre… e poco altro, perché tradizionalmente le monoposto presentate sono solo lontane parenti di quelle che andranno poi in pista.
Sì, sto parlando principalmente con voi di Red Bull, non capisco a cosa vi serva la presentazione.
Ad ogni modo, le date previste dovrebbero essere le seguenti:
Stake F1 Team Kick Sauber: 5 Febbraio
Williams: 5 Febbraio
Alpine: 7 Febbraio
Aston Martin: 12 Febbraio
Ferrari: 13 Febbraio
Mercedes: 14 Febbraio
McLaren: 14 Febbraio (probabilmente)
Red Bull: 15 Febbraio
Alphatauri/Racing Bulls & Haas: da definire, anche se di Haas, si sa che proporrà uno shakedown a Silverstone l’11 Febbraio

Curiosità da Formula 1: secondo Racing News 365, Mercedes è ancora connessa a doppio filo a Esteban Ocon, e ne sta gestendo la carriera, nonostante il pilota francese sia ormai da due anni impiegato in Alpine.
Per dare conto della stranezza della notizia e anche, in un certo senso, dell’opportunità della cosa, pensate a cosa succederebbe sui giornali italiani se il manager di Charles Leclerc si chiamasse Toto Wolff.

F1i.com ci riporta un pensiero di Eddie Jordan, ex titolare della scuderia omonima popolare soprattutto negli anni ’90, e porta di ingresso in formula 1 di piloti come Eddie Irvine, Jos Verstappen e anche un certo Michael Schumacher.
Il vulcanico Eddie ha commentato con parole abbastanza disperanti la parabola della Alpine in formula 1, lasciando così poche speranze al 2024 di Ocon e Gasly. Secondo Jordan, in quel di Enstone i problemi andrebbero ben oltre la tecnica.
Le recenti defezioni di Pat Fry dalla direzione tecnica e di Davide Brivio dal -chiamiamolo- middle management, vanno ad aggiungersi a quelle di Otmar Szafnauer, Alan Permane e Laurent Rossi, quest’ultimo ex CEO.
Conclude Jordan, il destino di Alpine è fondamentalmente segnato dalla pochezza del motore Alpine/Renault rispetto ai concorrenti, e non vede nessun miglioramento all’orizzonte, con tanta pace del programma sbandierato di diventare vincenti entro 100 gran premi dal debutto.

Sarebbe Visa CashApp Racing Bulls il nuovo nome di Alphatauri, secondo il Daily and Sunday Express, che avrebbe raccolto delle indiscrezioni provenienti da Helmut Marko

McLaren, secondo grandprix.com, avrebbe come priorità assoluta il rinnovo dei propri piloti. Dal momento che il contratto di Oscar Piastri è stato già esteso l’anno scorso, e stranamente non si sono più sentiti gli sfottò dei giornalisti che lo accusavano di comportamento dubbio nel suo rifiuto di correre per Alpine (inciso: quella è una vicenda che andrebbe raccontata meglio, a mio parere), questa urgenza si applicherebbe a Lando Norris.
Secondo Andrea Stella, Team Principal della scuderia di Woking, quest’anno ci si aspetta un ulteriore salto prestazionale della Red Bull; la giustificazione a questa sensazione, secondo Stella, è che il team angloaustriaco abbia sviluppato molto poco durante l’anno passato, lasciando quindi gran parte del lavoro alla progettazione della vettura 2024.
Allo stesso tempo, l’ingegnere italiano ammette che, grazie alla nuova galleria del vento e alle capacità simulative attuali, unite agli ingressi nel team tecnico di Rob Marshall e altri, McLaren si trova in una situazione quantomeno migliore di quella che lo aveva portato, 12 mesi fa, ad ammettere di non aver raggiunto i target di progetto, cosa che lo porta a ben sperare per le prestazioni della MCL38, nuovo nome della monoposto.
In tutto questo, chiosa Zak Brown, il CEO di McLaren, oltre alla struttura sono necessari due grandi piloti, e che la conferma delle due attuali punte è per lui una priorità. Ricordiamo, a tema, che l’anno scorso Lando Norris è stato più volte accostato ad altre scuderie, soprattutto in virtù di alcune prestazioni eccellenti nella parte centrale e finale della stagione.

Rimanendo in McLaren, non ignoriamo che la notizia rimbalzata oggi su parecchi organi di informazione riguarda la querelle fra Zack Brown, CEO di McLaren e l’eccessiva vicinanza fra RB e Alphatauri. IN realtà si è espresso, prima ancora che sulla possibilità di travaso tecnico, sulla opportunità che qualcuno possieda due team in F1.
Ecco, da una parte si tratta di un tema che esiste e che andrebbe affrontato, tuttavia va detto che dal punto di vista regolamentare non c’è molto da fare; Alphatauri, a meno della proprietà, si trova fondamentalmente nella stessa situazione tecnica -ok, ci sono i distinguo- di Haas verso la Ferrari. Purtroppo questo significa che in un modo o nell’altro saranno in grado di schierare qualcosa di simile alla RB19. Crediamo che sia importante tenerne conto, ma non vediamo una soluzione breve a questo problema, non a meno che cambino completamente i regolamenti finanziari della F1, e per quello saranno necessari parecchi anni.
Non ultimo, ci sarebbe un problema di tribunali civili nell’obbligare una azienda a vendere una sua proprietà, quindi.. anche se pensiamo che la situazione non sia particolarmente chiara o positiva per lo sport, non crediamo ci sia granché da aggiungere sull’argomento.

Da ultimo, un avviso: occhio agli investitori; Williams, Mclaren, Alpine e adesso Aston Martin con Arctos Partners sono tutte squadre che negli ultimi anni hanno aggiunto al numero dei loro investitori dei capitali consistenti di provenienza americana.
Un certo cambiamento rispetto alle stagioni passate, dove tradizionalmente i capitali arrivavano da investitori mediorientali o orientali tout court. Un altro sintomo del passaggio di potere, almeno da un punto di vista geografico, nella F1.
Viene da chiedersi che posizione occuperà chi non ha questo tipo di agganci.

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