La scorsa stagione la zona punti fu lisciata per il verso del pelo ma non raggiunta. Nico Hulkenberg, sul circuito di Austin, dovette accontentarsi dell’undicesimo posto, il suo compagno di squadra, sino a fine stagione, Kevin Magnussen invece, finì’ quattordicesimo. C’ e voglia di rivincita, per la Haas, sul circuito statunitense nel quale giocherà in casa e porterà anche alcuni aggiornamenti da cui conta di ricavare un po’ di capitale per la classifica.
Con un nono posto a Singapore nell’ultima uscita, Nico il teutonico vuole ancora sbarcare nella top ten e sarebbe per lui la settima volta nel corso della stagione. Magnussen, invece, è finora riuscito a portare a casa punti solo in tre occasioni, l’ultima delle quali al Gran Premio d’Italia tre uscite fa.
Chi prova a suonare la carica per primo è il direttore tecnico Andrea De Zordo che, sul sito della scuderia, osserva: “ad Austin porteremo il nostro aggiornamento principale per la parte finale della stagione che riguarderà principalmente un altro passaggio di sviluppo nel fondo e nella carrozzeria, l’obiettivo, come sempre, sarà migliorare il carico aerodinamico per rendere la vettura più veloce”.
Di illusioni e voli pindarici facili nessuna traccia. Del desiderio di migliorare sì. Quello si sente forte e chiaro. “Il Circuit of the Americas – continua- è una pista piuttosto impegnativa per le auto, per gli pneumatici e anche per il pilota perché storicamente è sempre stata una pista molto sconnessa, l’anno scorso non abbiamo segnato un punto ma è stata una gara discreta per noi e penso che dovrebbe essere di nuovo una buona gara, stiamo lottando per la P6 ed è una bella sensazione”.
Hulkenberg si unisce al grido di battaglia per affermare che “è sicuramente una delle gare più importanti dell’anno per noi, con il supporto di oltre 400 mila persone durante il weekend”. Magnussen fa un salto indietro nella memoria per ricordare che “lì’ abbiamo avuto gare buone e cattive”. Ma si dice fiducioso in quanto, prosegue, “questa è una pista con carico aerodinamico medio, e questo tende a fare al caso nostro”.