La Formula 1 torna ad accendere i motori per il settimo appuntamento della stagione. Destinazione: Le Castellet per il Gran Premio della Francia. Tutti saranno concentrati sulla lotta al vertice tra Red Bull e Mercedes ma anche la scuderia di Maranello sarà osservata attentamente: riusciranno, tecnici e piloti, a far ulteriormente progredire la SF21?

Premessa…Dopo gli ultimi due GP di Monaco e Baku abbiamo visto una Ferrari in crescita. Soprattutto al sabato. Le curve strette a bassa velocità hanno esaltato la guida del monegasco che è riuscito a trovare subito il giusto ritmo piazzando la sua Ferrari al primo posto in Q3 in entrambe le occasioni.

Le Ferrari di Charles e Carlos non sono riusciti però a capitalizzare al meglio i risultati delle qualifiche di Formula 1 nel giorno della gara. Il gap tra il team campione in carica e quello di Milton Keynes è troppo alto per pensare ad una vittoria senza eventuali colpi di scena tra Max e Louis ma la rossa è sembrata più attenta a racimolare punti sulla diretta rivale per il terzo posto che provare al colpaccio. La SF21 sembra aggredire maggiormente gli pneumatici Pirelli rispetto alla concorrenza e anche il motore soffre nelle prime fasi di gara con tanto carburante a bordo. In più i piloti hanno commesso qualche errore: il guasto a Monaco è stato causato dall’incidente di Leclerc al sabato e Sainz, durante il GP dell’Azerbaijan è finito lungo in una via di fuga perdendo diverse posizioni.

Ferrari SF21
Ferrari SF21


Che Ferrari vedremo dunque? Bhe, il Paul Ricard presenta curve veloci e lunghi rettilinei; si ritorna su un circuito permanente dopo le due tappe cittadine; si torna ad avere mescole più dure con l’incognita di trovare temperature molto alte sull’asfalto. Le carte saranno, quindi, completamente mescolate per tutte i team e la Ferrari dovrà essere pronta a cogliere ogni opportunità per raggiungere l’obiettivo del terzo posto contro la McLaren e sfruttare la stagione in corsa come un banco di prova per il 2022. Non siamo ancora ad un terzo di campionato ma la strada intrapresa dal team italiano sembra corretta: Capacità di reazione del Reparto Corse a stagione in corso, tempi di reazione per le strategie e procedure pit stop spiccano su tutti.

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