Formula 1 – Mohammed Ben Sulayem torna a far parlare di sé. In vista delle prossime elezioni, il presidente della FIA ha deciso di rimettere in discussione uno dei capisaldi dell’attuale Formula 1: il budget cap. Secondo l’emiratino, il limite di spesa fissato a circa 140 milioni di dollari (includendo anche i weekend Sprint) si è rivelato più un ostacolo che una soluzione.
“Guardando il budget cap, sta solo dando alla FIA un gran mal di testa”, ha dichiarato all’Associated Press. “Quindi, a che serve? Non ne vedo proprio il senso.”
Una posizione sorprendente, soprattutto se si considera che fu proprio la FIA, anche se sotto una presidenza diversa, a introdurre il tetto di spesa con l’obiettivo di ridurre il divario tra i top team e le squadre di fondo griglia. Una misura accolta favorevolmente da nuovi ingressi come Cadillac, Audi e General Motors, che hanno scelto di entrare in Formula 1 anche grazie a questa maggiore sostenibilità economica.
Le parole di Ben Sulayem sembrano più che altro una provocazione o un tentativo di guadagnare consensi elettorali, piuttosto che una reale proposta di riforma. Il rischio è quello di smontare, passo dopo passo, alcune conquiste degli ultimi anni: dalla regolamentazione delle spese, fino ai codici di condotta dei piloti, anch’essi oggetto di recenti retromarce.
In un momento in cui la Formula 1 sta cercando un equilibrio tra spettacolo, sostenibilità e competitività, certe uscite rischiano di sembrare più teatrali che costruttive.
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