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Oggi parliamo di tecnica e aerodinamica in Formula 1, con uno sguardo verso il 2026. Non ci concentreremo sul campionato in corso, che pian piano si sta chiudendo, ma su aspetti tecnici fondamentali per comprendere le prestazioni delle monoposto.
Ferrari ha subito un duro colpo in questo weekend, ma fortunatamente quest’anno non c’era più tanto da perdere in termini di classifica. Dal punto di vista tecnico, è chiaro che molti team stanno guardando al futuro, al cambio regolamentare del 2026, piuttosto che all’innovazione immediata sul 2025.

Perché il 2026 sarà diverso
Portare oggi sospensioni nuove non aiuta a capire come sarà la vettura del 2026. Le macchine future avranno circa il 30% in meno di deportanza aerodinamica. Una sospensione progettata per il 2025 potrebbe risultare troppo rigida con le nuove forze, compromettendo il comportamento della vettura.
In pratica: quello che funziona oggi, domani potrebbe non funzionare più. I team devono quindi concentrare gli sforzi sulle basi che rimarranno valide nel prossimo regolamento.
Il grande ritorno del fondo piatto
Molti appassionati hanno chiesto di approfondire il tema del fondo piatto, che tornerà protagonista. Ma cosa cambia rispetto al classico fondo a tubo di Venturi?
- Il fondo piatto è una superficie completamente piatta, a differenza del profilo curvilineo dei fondi Venturi, che gestiscono meglio il flusso d’aria.
- Lo svantaggio principale è l’aumento delle inefficienze dovute allo strato limite, ossia lo strato d’aria turbolento che si forma vicino alla superficie e genera attrito.
Cos’è lo strato limite
Ogni oggetto in movimento nell’aria genera uno strato limite:
- L’aria a contatto con la superficie entra in turbolenza.
- Anche superfici molto lisce, come il carbonio delle F1, creano vortici minimi che si propagano lungo tutta la superficie.
Nei fondi piatti, la distanza tra asfalto e fondo è minima (4-6 cm), quindi lo strato limite si accumula rapidamente, creando turbolenze che rallentano il flusso d’aria e riducono la deportanza.
Al contrario, un fondo a Venturi gestisce meglio questo fenomeno: l’allargamento finale del tubo permette al flusso di mantenersi laminare e veloce, migliorando l’efficienza aerodinamica.

L’importanza dell’angolo rake
Nonostante il fondo piatto abbia più inefficienze, il controllo dell’angolo rake diventerà uno dei fattori chiave nel 2026.
- Questo parametro permette di gestire l’altezza dal suolo della vettura e la distribuzione della deportanza.
- Team come Red Bull e Aston Martin, guidati da ingegneri esperti come Adrian Newey, saranno probabilmente i più capaci di sfruttarlo a loro vantaggio.
In sintesi: chi saprà ottimizzare bene il fondo piatto e l’angolo rake avrà un vantaggio competitivo, anche se la deportanza complessiva sarà ridotta del 30%.
Il 2026 porterà novità importanti in termini di aerodinamica e gestione delle vetture. Il ritorno del fondo piatto e il corretto uso dell’angolo rake saranno elementi decisivi per chi vuole competere ai massimi livelli.
Non vediamo l’ora di vedere come team come Ferrari, Red Bull e Aston Martin sfrutteranno queste regole e quale strategia tecnica garantirà il miglior risultato in pista.
Fonte: contenuti originali di News F1 Canale yotutube


