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Red Bull SMANTELLA Ferrari a Monza Race Tech 117 – Il Gran Premio d’Italia a Monza 2025 ha confermato un verdetto che ormai sembra inevitabile: Max Verstappen e la Red Bull restano un binomio imbattibile, mentre la Ferrari continua a inseguire senza riuscire a colmare il divario.
Ma cosa è successo davvero in pista? E perché la Ferrari, nonostante un assetto ragionato e “scarico”, non è riuscita a tenere il passo?

Il colpo di genio Red Bull: l’ala modificata
La chiave del successo di Verstappen è stata una modifica aerodinamica radicale all’ala posteriore, effettuata tra venerdì e sabato.
Red Bull ha scelto di ridurre la corda nei due terzi centrali del profilo alare, un intervento apparentemente “artigianale”, ma in realtà frutto di una strategia mirata:
- Meno carico aerodinamico → più velocità di punta
- Riduzione del drag → accelerazione migliore sui rettilinei di Monza
- Efficienza ottimizzata per sfruttare al massimo il DRS
Una scelta rischiosa, perché un’ala così rifilata compromette la stabilità e rende la macchina più nervosa nelle prime fasi di gara con pieno di benzina. Ma Verstappen ha saputo gestire il rischio con freddezza, superando Norris senza penalità alla prima variante e costruendo un vantaggio di oltre 5 secondi, praticamente impossibile da recuperare su un circuito veloce come Monza.
Ferrari: un azzardo che non ha pagato
La Scuderia di Maranello si è presentata con un assetto studiato nei minimi dettagli, puntando su un compromesso tra carico e velocità. Tuttavia:
- Leclerc ha faticato a gestire le gomme posteriori, segnale di un downforce insufficiente.
- Nei primi giri, con serbatoio pieno, la SF-25 è sembrata instabile e poco precisa.
- Anche il tentativo di ridurre ulteriormente il carico non ha portato benefici concreti.
Il risultato? Ferrari è rimasta ai margini del podio, senza mai avere la possibilità reale di impensierire Red Bull e McLaren.
McLaren: costanza e strategia
Se la Ferrari ha rischiato senza guadagnarci, McLaren ha puntato sulla solidità.
Con Norris e Piastri sul podio, il team di Woking ha preferito non estremizzare l’assetto, evitando errori o rischi di ritiro. La strategia ai box è stata gestita con intelligenza, garantendo punti pesanti per il mondiale costruttori.


