F1 – Non sono passate inosservate le modifiche alle zone DRS effettuate negli ultimi gran premi dalla FIA. Ecco cosa ne pensa George Russell.

Sappiamo bene come negli ultimi anni le operazioni effettuate da FIA e Liberty Media per spettacolarizzare la Formula 1 siano state spesso contestate. Gli appassionati di vecchia data, specie alla luce delle recenti trovate in stile ‘americano’, sono da tempo sul piede di guerra con i padroni del motorsport, rei di averne snaturato la vera essenza.

Questa volta, però, ad aver preso posizione contro le decisioni della FIA sono stati i piloti stessi, capitanati dal loro rappresentate George Russell. Il pilota britannico classe ’98 è infatti dal 2021 a capo della GPDA, l’associazione che si occupa di rappresentare i piloti di Formula 1. Succeduto a Romain Grosjean, Russell ha dimostrato negli ultimi due anni un carattere tutt’altro che remissivo e accomodante, alzando spesso la voce nei momenti di maggiore necessità.

Le ultime dichiarazioni in ordine cronologico in qualità di direttore della GPDA riguardano l’accorciamento delle zone DRS voluto dalla FIA sulla base dei dati del 2022. Avendo ritenuto i sorpassi effettuati lo scorso anno ‘troppo facili’ (grazie all’ausilio, appunto, del DRS), per i gran premi di Baku e Miami sono state prese contromisure affinché il talento dei piloti non fosse eclissato dalla potenza del DRS, diminuendone lo spazio di utilizzo.

“Apprezzo il punto di vista della FIA secondo cui forse non è così semplice cambiare queste cose dall’oggi al domani”, ha dichiarato George Russell a nome dei 20 piloti della classe regina.

“Ci sono altri elementi da prendere in considerazione. Penso che la riduzione di oltre 75 metri sia ciò che può fare la differenza tra sorpassare e non. Tutti i 20 piloti sono giunti alla conclusione che preferiremmo che fosse un po’ più facile superare, piuttosto che un po’ più difficile. Sorpassi più facili creano gare un po’ più entusiasmante, un po’ troppo difficili rendono invece le gare noiose.

“Parlo con Mohammed [Ben Sulayem], ma non proprio di cose sportive, e ovviamente le decisioni provengono da Nikolas e Steve. Il rapporto con loro sta crescendo e speriamo che nei prossimi mesi possa farlo ancora di più. Vogliamo il meglio per lo sport”.

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